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- Domenica 22 luglio 2018 -

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I CONTENUTI DELLA SETTIMANA

Borse, l'indice della paura torna sui minimi. Quanto durerà la quiete?

Il Vix, conosciuto anche come "indice della paura", è tornato sotto i 12 punti. Ciò significa che nel breve gli investitori non si aspettano tensioni sull'S&P 500 a Wall Street, che a sua volta ha un enorme potere di condizionare l'andamento delle Borse globali.

Investimenti, tutte le possibili insidie della seconda metà del 2018

"Sarebbe prematuro essere ribassisti. Tuttavia, le nuvole all'orizzonte negli ultimi mesi si sono fatte più scure, pertanto ribadiamo che in questa fase avanzata del ciclo la discrezione è la cosa migliore" commenta Dave Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Investment Managers nella sua view sui mercati per la seconda parte del 2018.

CHI HA PAURA DEL NASDAQ? (parte seconda)

 

 

Alla chiusura di venerdì 13 luglio il NASDAQ, ovvero l'indice che rappresenta la quotazione delle principali società "high-tech" USA, ha segnato un nuovo record storico.

 

 

Le aziende che compongono l'indice NASDAQ sono perlopiù aziende classificate come tipologia "GROWTH" (tradotto dall'inglese: CRESCITA).

 

 

Sono cioè aziende che OGGI, bilanci alla mano, non presentano particolari capacità di generare utili.

 

 

Data però la loro elevata componente tecnologica/innovativa si ipotizza che, IN FUTURO, queste aziende porteranno grosse innovazioni in tutti i settori dell'economia umana, soppiantando i vecchi modelli di business ed iniziando a quel punto "a macinare grandissimi profitti". Si dice quindi che abbiano enormi potenziali di CRESCITA (appunto, titoli GROWTH).

 

 

Torniamo ai giorni nostri. Sappiamo che le Banche Centrali mondiali hanno da tempo abbassato i tassi di interesse e gli investitori sempre a caccia di rendimenti hanno comprato le asset class che "man mano" fornivano più rendimento a fronte di un maggior rischio.

 

 

Quindi, immaginando le asset class come dei vasi comunicanti, sono state comprate prima le obbligazioni poco rischiose (interessi bassi e certi) poi quando questo vaso si è colmato si è passati alle obbligazioni più rischiose (interessi più alti ma meno certi) colmato il quale si è passati a riempire il vaso delle azioni "normali" (rendimenti ancora più alti ma molto più incerti).

 

 

Ora che anche il vaso delle azioni "normali" è pieno, il denaro ha quindi iniziato ad affluire nel vaso delle "aziende del futuro" (rendimenti molto alti ma estremamente incerti).

 

 

Il dato che colpisce è che da inizio 2018 ad oggi, le performance dell'S&P500 (le prime 500 società USA per capitalizzazione) sono state trainate da 6

 

S E I 

 

società (di tipo GROWTH).

 

 

Significa che la maggior parte del denaro investito nella più grande Borsa Valori del mondo è confluito sulle azioni di SEI sole aziende.

 

 

"Alla faccia della diversificazione! e se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto cosa succederà a quei prezzi?"

 

 

Quando guardiamo lo spettacolare grafico del NASDAQ di questi ultimi mesi, è importante capire la CONCENTRAZIONE DI RISCHIO che si assume per ottenere una simile performance.

 

Quale rischio?

 

Quello dello scoppio di una bolla dei prezzi, come nel marzo 2000, per poi dover attendere 15 anni per rivedere il proprio denaro. Un investimento da mantenere in perdita per un orizzonte temporale insostenibile nella mente di un essere umano, che conduce infine a vendere e a realizzare una grossa perdita %.

 

 

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Magari questo afflusso di denaro continuerà per mesi prima che la bolla scoppi o magari non si tratta di una bolla ed i prezzi del NASDAQ continueranno a crescere negli anni.

 

 

Purtroppo ad oggi non ci è ancora dato conoscere con certezza cosà accadrà in futuro, per questo è fondamentale diversificare la composizione del proprio portafoglio di investimento, ANCHE (perchè no?) con un porzione di NASDAQ.

 

 

E' poi comprensibile provare un senso di "frustrazione", vedendo un settore come il NASDAQ realizzare performance straordinarie, proprio nello stesso lasso di tempo nel quale la maggior parte degli indici obbligazionari mondiali sono negativi e sottraggono performance al portafoglio da inizio 2018.

 

 

Tuttavia, per quanto "noioso" ed a volte poco soddisfacente possa apparire il concetto di diversificazione del rischio (soprattutto analizzando le performance nel breve termine durante fasi negative o laterali), ad oggi investire DIVERSIFICANDO è l'unico sistema che consente di investire riducendo al minimo le probabilità statistiche di perdere irrimediabilmente denaro. E di raggiungere i propri obiettivi finanziari (tradotto: guadagnare dai propri investimenti) nel tempo.

 

 

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Luca Zaffaroni

Consulente finanziario e fondatore di Moneyplan

Tempesta perfetta sui titoli growth? - Fondi e Sicav

Tipicamente, le azioni growth presentano una duration più elevata (sensibilità ai tassi di interesse) rispetto a quelle value. Yoram Lustig, responsabile delle soluzioni multi-asset, Emea, T. Rowe Price Il cash flow di quest'asset class è più sensibile alle variazioni dei tassi di interesse.

6 titoli responsabili di quasi tutti i guadagni dell'indice S&P 500 di quest'anno

Non è un segreto che i principali vincitori sul mercato azionario finora quest'anno siano stati concentrati nel settore tecnologico. Tuttavia, una recente analisi di David Kostin, a capo della strategia azionaria USA di Goldman Sachs, è comunque sconvolgente.

Investimenti, cosa abbiamo imparato negli ultimi tre anni

Le performance del passato non costituiscono una garanzia per quelle future. Quando si parla di investimenti, è questa la scritta che la Consob impone alle società di gestione che promuovono prodotti finanziari al fine di scongiurare che i risparmiatori possano essere fuorviati nelle proprie scelte dai rendimenti del passato.

Obbligazioni, gli effetti del QE dureranno a lungo: come comportarsi

Per comprendere di quale portata sia stata la rivoluzione del mondo del reddito fisso generata dal Quantitative Easing (QE) è sufficiente constatare come i prestiti bancari degli strumenti di debito nelle società non finanziarie si siano contratti da una quota del 61% (nel 2007) ad una del 45% (oggi).

Contenuti video

60 secondi con Keith Wade sulle guerre commerciali

In un minuto, Keith Wade, Capo Economista & Strategist di Schroders, commenta i possibili effetti di un'escalation nell'aumento dei dazi doganali.

Global Investor Study 2018, le tendenze degli investitori in tema di pensioni

Secondo i risultati della ricerca annuale di Schroders "Global Investor Study 2018", condotta in 30 Paesi su un campione di oltre 22.000 persone, gli italiani sottovalutano quanto costerà vivere in pensione.

Il ROsso e il Nero - Wily Coyote.pdf

Pensione, italiani poco lungimiranti: non risparmiano abbastanza

Italiani, popolo di risparmiatori. E storicamente, di risparmiatori prudenti. Tuttavia, i primi risultati della ricerca annuale di Schroders "Global Investor Study 2018", condotta in 30 Paesi su un campione di oltre 22.000 persone, registrano un ritardo nell'accumulare per tempo una percentuale di reddito adeguata in vista dell'età pensionistica.

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