CHI HA PAURA DEL NASDAQ? (parte seconda)
Alla chiusura di venerdì 13 luglio il NASDAQ, ovvero l'indice che rappresenta la quotazione delle principali società "high-tech" USA, ha segnato un nuovo record storico.
Le aziende che compongono l'indice NASDAQ sono perlopiù aziende classificate come tipologia "GROWTH" (tradotto dall'inglese: CRESCITA).
Sono cioè aziende che OGGI, bilanci alla mano, non presentano particolari capacità di generare utili.
Data però la loro elevata componente tecnologica/innovativa si ipotizza che, IN FUTURO, queste aziende porteranno grosse innovazioni in tutti i settori dell'economia umana, soppiantando i vecchi modelli di business ed iniziando a quel punto "a macinare grandissimi profitti". Si dice quindi che abbiano enormi potenziali di CRESCITA (appunto, titoli GROWTH).
Torniamo ai giorni nostri. Sappiamo che le Banche Centrali mondiali hanno da tempo abbassato i tassi di interesse e gli investitori sempre a caccia di rendimenti hanno comprato le asset class che "man mano" fornivano più rendimento a fronte di un maggior rischio.
Quindi, immaginando le asset class come dei vasi comunicanti, sono state comprate prima le obbligazioni poco rischiose (interessi bassi e certi) poi quando questo vaso si è colmato si è passati alle obbligazioni più rischiose (interessi più alti ma meno certi) colmato il quale si è passati a riempire il vaso delle azioni "normali" (rendimenti ancora più alti ma molto più incerti).
Ora che anche il vaso delle azioni "normali" è pieno, il denaro ha quindi iniziato ad affluire nel vaso delle "aziende del futuro" (rendimenti molto alti ma estremamente incerti).
Il dato che colpisce è che da inizio 2018 ad oggi, le performance dell'S&P500 (le prime 500 società USA per capitalizzazione) sono state trainate da 6
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società (di tipo GROWTH).
Significa che la maggior parte del denaro investito nella più grande Borsa Valori del mondo è confluito sulle azioni di SEI sole aziende.
"Alla faccia della diversificazione! e se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto cosa succederà a quei prezzi?"
Quando guardiamo lo spettacolare grafico del NASDAQ di questi ultimi mesi, è importante capire la CONCENTRAZIONE DI RISCHIO che si assume per ottenere una simile performance.
Quale rischio?
Quello dello scoppio di una bolla dei prezzi, come nel marzo 2000, per poi dover attendere 15 anni per rivedere il proprio denaro. Un investimento da mantenere in perdita per un orizzonte temporale insostenibile nella mente di un essere umano, che conduce infine a vendere e a realizzare una grossa perdita %.
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