Qualche giorno fa ne abbiamo compiuti 21, ciccini.

Voi ed io, ciccini, siamo ciò che io chiamo Cantare Italiano.

21 anni su 43 sono proprio tanti: se fino all'anno scorso erano metà della mia vita, d'ora innanzi, qualsiasi cosa io fossi prima de e che La Maestra, diventerà una porzione di essa sempre più ridotta.

E gli ultimi 10 anni (ma facciamo anche 12) di questi 21, li abbiamo trascorsi online, per via delle nostre rispettive logistiche di vita e per via della scelta deliberata che feci nel ritrasferirmi in Puglia da New York:

ora sembra quasi normale, ma all'epoca fu una prima assoluta nel "nostro" ambiente, specie nella sua fascia "alta" - la quale, beninteso, non costituisce il mio unico campo d'azione, né è necessariamente quello in cui mi sento più compresa, rispettata e soprattutto meglio impiegata, nella complessità del mio valore, e potenziale.

A noi ousider visionari ci fanno con lo stampino, che ci vuoi fare.

Ma oggi non sono certo qui per lamentarmi, bensì per ringraziare: se ho potuto essere pioniera anche in questo aspetto - ossia non solo nella teoria, filosofia e pratica del cosa, ma anche nel come, nel mezzo - lo devo a voi.

C'eravate e ci siete voi, con me.

Lo abbiamo fatto assieme: vi siete scaricati Skype e vi siete fidati di me; in piedi come cretini davanti allo schermo del computer: siete, siamo, dei cazzo di eroi.
 

Cantare Italiano ha, di suo, un che di ineluttabile: fin dai suoi albori mi è parso vivere di vita propria, avere un suo progetto ed adoperare finanche mezzi sleali, nei miei confronti, per attuarlo, chiudendomi strade e sbattendomi porte in faccia nei modi più surreali e inverosimili, e non lasciandomi scelta che quella di dedicarmici, tenendolo in vita, affinché il favore mi fosse ricambiato.

E se c'è una cosa che ho imparato negli e dagli Stati Unit, è che quando non si può tornare indietro, si va avanti, ciccini. Avanti. Tutta.

Stamattina ho fatto un sondaggio tra i miei followers Instagram per scegliere un incipit e un topic a questa mia prima newsletter che vi giunge dopo un tot di tempo, e tra i seguenti tre candidati

• l'equazione Opera odierna: Opera = face yoga da milf: Paramahansa Yogananda,

• il fatto che voi kitemmùrt (pugliese per "monelli, birbanti") non siete soliti compiere gesti pubblici particolarmente eclatanti per promuovere il mio lavoro,

• uno sciorinamento di Paesi (almeno una dozzina, che io sappia) toccati dal mio lavoro solo nell'ultimo paio di mesi,
   

  l'unanimità si è espressa in tal senso, in qualche modo autodenunciandosi:

E sebbene sia innegabile che il 90% del feedback che ricevo sia elargito in privato, anziché in pubblico, come se io pagassi le bollette coi complimenti e le pacche sulle spalle - mmokkammamt,

il che può costituire un problema non da poco per chi si imbatte nel mio avatar senza aver mai avuto di conoscermi: solo la vostra parola, lì, può fare la differenza (da quando si lavora e si acquista online ci si basa esclusivamente sulle recensioni, per non farlo a scatola chiusa, specie se il prodotto ha un costo: ci avete mai fatto caso, sì?)...

...è anche vero che ho imparato a fidarmi.

Di chi? Di nessuno in particolare (eccetto che di me: di me mi fido davvero molto, mi sono osservata nel tempo e mi sono trovata affidabile): semplicemente, a fidarmi.

La fiducia - è tutto.

A cominciare dall'essere la base della miglior tecnica vocale, e del miglior rapporto maestro-allievo.

E di voi, mi fido? Diciamo che mi fido di come vi sto crescendo e della consapevolezza che sto coltivando.

Non avevo granché da dirvi, sto lavorando tanto, volevo solo tenermi in contatto.

“Trovarsi è l'inizio. Continuare è il progresso. Lavorare assieme è il successo.

Lo disse Henry Ford (che non è il nostro Ford, ma pur sempre un Ford, e a proposito: Cantare Italiano e il Peppino nazionale sono nati lo stesso giorno - coincidenze?).

Vi voglio bene, grandissimi kitemmurt.

La Maestra

PS: da oggi sul CANTARE ITALIANO ARKIVE

• ruolo completo di Cio Cio San (Madama Butterfly, 12 recordings - playlist Puccini);

• Ho capito, signorsì (Masetto in Don Giovanni; playlist Mozart);

• "Ed ancor quella porta non si dischiude" (scena di Roberto Devereux dall'Atto III, playlist Donizetti).

extremely good at this (Graham Vick)

a fantastic coach, extremely helpful for young singers as well as experienced ones (Barbara Hannigan)

lingual and linguistic genius, almighty for vowel purity (Peter Tantsits)

bringing the language, the music and the characters to life; results of the very highes quality (Paul Nilon)

the foundation of a role, doesn't go on stage if she hasn't worked with me on it (Jennifer Rowley)

magic keystone of vocal technique, musical interpretation and building of the character: a radical rethink of the act of singing (Anna Piroli)

her incredible breadth of knowledge makes me feel entirely prepared (Heather Lowe)

opened up my voice, and a world before my eyes; every Conservatory should benefit of her teachings (Giulia Zaniboni)

a 180° turn in my work with the singers (Theophilos Lambrianidis)

like four professionals in one: taking all those elements and conveying them into one single intention (Yiselle Blum)

invaluable to make a role really succeed on stage (Ariadne Greif)

thoroughly prepared and professional (Marie Kuijken)

her work favours deep understanding, which makes the phrasing and vocal line.

she is entirely devoted to the art of Opera singing, and her students (Ida Falk Winland)

incredibly informed, consistent, knowledgeable Maestro (Michael Corvino)

a lifeboat; carrying the torch of finest Italian Opera (Nathaniel Kondrat)

a cure and a respect of the Music and the words’ musicality

that can be learnt so deeply nowhere else in the world (Matilde Bianchi)

an unconventional guardian angel (Giulia Ferraldeschi)

my guardian angel (Nile Senatore)