MONEYWEEK

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- Martedì 22 Agosto 2017 -

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Vendere o comprare. Ecco che cosa muoverà le Borse dopo le vacanze

Dal simposio di Jackson Hole che riunirà economisti e banchieri centrali a livello mondiale a partire da giovedì prossimo, 24 agosto, alle elezioni del parlamento tedesco in programma il 24 settembre.

View di fine 2017: l'incognita tassi e il dubbio sul dollaro

Highlights C'è chi si sbilancia sul dollaro, chi pensa ai tassi d'interesse e chi, proiettato in avanti, guarda alle nuove economie. La linea di pensiero degli asset manager intervenuti su Advisor Professional confluisce, seppur con toni diversi, sempre sul medesimo soggetto: le banche centrali e le decisioni di politica monetaria ch'esse decideranno di seguire nei prossimi mesi.

Fed, le prossime mosse potrebbero creare condizioni avverse agli attivi rischiosi

In attesa di settembre, che si preannuncia un mese cruciale per cercare di capire come potrebbero muoversi i mercati nei prossimi mesi, cresce l'attesa per il simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole (previsto nel prossimo week end dal 24 al 26 agosto). "Draghi potrebbe offrire indicazioni di politica monetaria soprattutto alla luce dei recenti movimenti dell'Euro.

Mercati dubitano di Trump, arrivano spenti a test banche centrali | Wall Street Italia

21 agosto 2017, di Daniele Chicca Mercati in cerca di direzione in un clima di avversione al rischio. Questa settimana potrebbe insomma essere la volta buona per vedere un ritracciamento duraturo delle Borse.

Bce a corto di bond, verso tapering "forzato" | Wall Street Italia

21 agosto 2017, di Alberto Battaglia In attesa del consueto incontro dei banchieri centrali a Jackson Hole, Wyoming, atteso per giovedì, ci s'interroga su come la Bce intenda superare le difficoltà che l'attendono al varco nel suo percorso di normalizzazione della politica monetaria (o tapering). E' l'intervento di Mario Draghi, infatti quello più atteso.

REGOLA N 1 PER UN BUON INVESTIMENTO: DIVERSIFICARE

 

REGOLA N 2 PER UN BUON INVESTIMENTO: NON DIVERSIFICARE TROPPO

 

 

In tema di investimenti, sia sulla stampa generica che su quella specializzata, abbonda (potremmo anche dire che viene ripetuto quasi alla nausea) il mantra della DIVERSIFICAZIONE. Da Donna Moderna, al Corriere della Sera al Sole24Ore, qualsiasi "addetto all'angolo finanza" ripete incessantemente i termini

 

 

DIVERSIFICARE, DIVERSIFICATE, DIVERSIFICAZIONE.

 

 

Ma perchè tutto questo accanimento sul concetto di DIVERSIFICAZIONE DEL RISCHIO?

 

Probabilmente questo "bombardamento mediatico" è volto a scardinare un'usanza tipica dell'investitore italiano, un'usanza che è l'esatto opposto della diversificazione. Per decenni gli italiani hanno investito (spesso in regime di fai da te o mal consigliati in regime di conflitto di interesse) il proprio patrimonio CONCENTRANDOLO in pochissimi attivi. Vi porto due tipici esempi:

 

 

1) Investire grandi quantità % del patrimonio di famiglia nel MATTONE (peggio ancora fare un mutuo pagando fior di interessi per investire in un immobile che oggi vale molto meno di capitale+interessi+spese/tasse).

 

 

2) Passando alla FINANZA, investire grandi quantità % del patrimonio di famiglia in pochi titoli obbligazionari/azionari, magari di 3/4 aziende dal nome familiare, meglio ancora se si tratta di BANCHE, con gli istituti provinciali/regionali a farla da padrone.

 

 

Siamo tutti d'accordo che parlare di simili strategie di CONCENTRAZIONE DEL RISCHIO nel 2017 sembra pura follia.

 

 

Ma provate a rileggere i due punti facendo finta di poter andare indietro nel tempo di 7 anni. Ebbene, queste due tipiche strategie fai-da-te immobiliari o finanziarie, contestualizzate nel 2010 vi sembreranno UN NORMALE MODO PER GUADAGNARE.

 

 

Purtroppo i drammatici risultati di queste strategie di CONCENTRAZIONE DEL RISCHIO sono noti a tutti:

 

 

Mercato immobiliare italiano in perdita

Crack finanziari

Titoli di banche e principali blue chip

 

 

I principali strumenti finanziari che consentono di investire secondo i principi della DIVERSIFICAZIONE sono i fondi comuni e gli ETF.

 

Investire in  fondi comuni o ETF presenta tra gli altri un grande vantaggio: poter beneficiare anche con poche centinaia di euro di un'altissima DIVERSIFICAZIONE DEL RISCHIO, portando addirittura A ZERO le possibilità che da una settimana con l'altra il mio patrimonio possa incorrere in PERDITE IRREVERSIBILI di diverse decine di punti percentuali, come purtroppo succede con le strategie a CONCENTRAZIONE.

 

 

La regola d'oro degli investimenti è quindi diversificare sempre e comunque?

 

 

Purtroppo anche un eccesso di diversificazione del rischio può essere un male per i nostri investimenti: un portafoglio TROPPO DIVERSIFICATO rischia di non avere una direzione precisa. A maggior ragione in un mondo di tassi negativi, con un portafoglio troppo diversificato (e quindi poco soggetto ad oscillazioni di valore) si rischia di rimanere impantanati per anni in rendimenti nominalmente poco soddisfacenti.

 

Insomma:

 

 

Rischio troppo concentrato ed aumentano le possibilità perdere soldi.

 

Rischio troppo divrsificato ed aumentano le possibilità di guadagnare ZERO.

 

 

In realtà il mix di rischio "giusto" è unico e diverso per ogni singolo cliente e per ogni diverso periodo storico.

 

 

Il compito di un buon consulente finanziario è conoscere le dinamiche delle due forze antagoniste (CONCENTRAZIONE VS DIVERSIFICAZIONE) e miscelarle all'occorrenza in base a ciò che il cliente (adeguatamente formato e reso anch'esso consapevole di queste dinamiche) si aspetta dal suo investimento.

 

 

Luca Zaffaroni

Consulente finanziario e fondatore di Moneyplan

 

Investire a basso rischio non rende, ecco un esempio pratico

Alla base di una strategia ottimale di investimento vi sarebbe la nota diversificazione dei capitali, in modo da minimizzare i rischi. Se decido di investire su categorie di assets differenti e puntando a un portafoglio quanto meno concentrato possibile con riguardo agli emittenti azionari e obbligazionari per settore, valuta, area operativa, etc., dovrei minimizzare il rischio di perdite.

Cinque motivi per avere titoli tecnologici in portafoglio

Highlights Il settore della tecnologia globale passa difficilmente inosservato. Le conquiste tecnologiche in ambiti quali l'intelligenza artificiale, la robotica, l'Internet delle cose,i veicoli senza pilota, la stampa 3D, le nanotecnologie, le biotecnologie, la scienza dei materiali, l'accumulo di energia e l'informatica quantistica sono acclamate come foriere di una nuova epoca.

Mercati, ora tutti guardano a come si muoverà il dollaro

Se si esaminano le performance da inizio anno delle diverse asset class azionarie e obbligazionarie si nota che i rendimenti in tasca agli investitori della zona euro (e, quindi, anche a quelli italiani) sono stati ridimensionati o, addirittura, azzerati, per la forza della moneta unica (o, per meglio dire, dalla debolezza del dollaro USA).

Gam: Germania-Usa, la partita è aperta - MilanoFinanza.it

Secondo il responsabile strategie obbligazionarie di Gam, Tim Haywood, il tema del differenziale di rendimento dei titoli di Stato dei due Pasi rimarrà se gli...

Recessione, la probabilità che si materializzi entro i prossimi 3-5 anni è al 70%

Gli ultimi dati macro economici confermano una crescita globale diffusa in tutte le principali aree del mondo e nei paesi emergenti. Al punto che, tranne per gli Stati Uniti e il Regno Unito, fioccano le revisioni al rialzo delle stime del PIL per quest'anno e per il 2018.

I paesi occidentali dicono addio alla supremazia economica

Novantanove anni fa il filosofo tedesco Oswald Spengler pubblicava "Il tramonto dell'Occidente". Come si evince dal titolo, secondo l'autore la civiltà occidentale, come accaduto per le altre grandi civiltà del passato, aveva imboccato un irreversibile declino che l'avrebbe portata, "nei primi secoli del prossimo millennio", alla sparizione. Lungimiranza oppure semplice pessimismo?

Andamento Borse 2017

Andamento Borse 2017 | Piktochart Infographic Editor

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