Buona estate!

 

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L’attimo esatto nel quale la punta delle dita dei piedi tocca per la prima volta nella stagione l’acqua tersa, e i passi si fanno sempre più calmi, l’acqua sale al polpaccio, alla coscia, e le mani accarezzano la superficie del mare e ci si abbandona al suo ritmo e al suo potente abbraccio, è lì che inizia l’estate. 

 

Almeno per noi, che siamo marine pur abitando in città, che bramiamo le onde nei pomeriggi lavorativi di tutto l’anno e ce le godiamo una ad una per tutta la durata delle sempre troppo brevi vacanze estive. 

E poi, una volta riemerse, ancora un po’ affannate e coperte di sale, ci sediamo sugli scogli e chiudiamo gli occhi, alla ricerca di quel momento perfetto tra la fine del bagno e l’inizio dell’aperitivo, quando il giorno c’è ancora ma il sole torrido sta pian piano lasciando tregua e la piacevolezza dei suoi raggi riscalda il corpo e illumina l’anima. 

 

Distillate quegli attimi, coglietene tutto il meraviglioso splendore. Non lavateli via con la doccia, idratateli con la crema. Fissateli nella memoria per tutti gli autunni e gli inverni che verranno. 

Cercateli ossessivamente, tutte le volte che potrete.

 

E non fatevi distrarre da nulla e da nessuno, ché non c’è niente che sia più puro e carico di bellezza della Scarpetta della giornata, il tramonto.

Quando tutto è calmo, anche i vostri pensieri, tutto è delicato, tutto è perfettamente in equilibrio. Quando tutti i tribolamenti quotidiani, anche quelli più banali, si sciolgono in un abbraccio morbido, suadente, sfocato, tiepido.

 

Hic et nunc, e speriamo sia per sempre. 

 

 

Castellani per una notte 

 

Noi ci siamo trasformate in castellane vicino a Torino e nei pressi di Piacenza, ma voi fatelo dove trovate una torre merlata, l’Italia ne è piena. Ma fatelo. Perché il fascino delle dimore storiche che nelle loro mura custodiscono storie speciali vi farà senz’altro assaporare un nuovo modo di vivere le vacanze.

 

 

 

Per accoglienza sublime, cucina d’autore e vista sulle colline torinesi c’è la rocca di Arignano dove - tra le altre cose - potrete godervi una lezione di cucina con la cuoca insolita  o una visita guidata ai sei livelli del castello, collegati attraverso lo scalone elicoidale fino alla sommità della terrazza panoramica, unica torre ancora visibile, a 30 metri di altezza rispetto al Giardino medioevale sottostante, anch’esso parte del tour insieme all’orto che serve la locanda.

 

 

 

Per chi vuole un’immersione medievale più pittoresca e ha dei bimbi con sé c’è il Castello di Gropparello, oggi punto di riferimento per l’esperienza immersiva tra Toscana e Emilia, con grande attenzione al realismo e alla capacità di ispirare piccoli e grandi in un contesto fatato. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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Scarpetta di Venere

 

Quando cerchiamo spunti di scarpette, ci imbattiamo in storie meravigliose. Come quella della scarpetta di venere, che a seconda degli ambiti è pianta o mollusco, ma anche brand. Sempre e comunque affascinante, diciamolo. Qualche anno fa questo mollusco meraviglioso è stato avvistato nelle acque liguri, e chissà che non torni: completamente trasparente per mimetizzarsi in mare, ha una densità minima, proprio per galleggiare meglio. Da lei dovremmo imparare a brillare come una piccola scultura di vetro, e farci attraversare dai raggi del sole mentre ci godiamo il dondolio delle onde.

Ma la scarpetta di Venere è anche  una splendida orchidea, con foglie coriacee e molto resistenti al tatto e alle temperature. È endemica dell’appennino centrale, rarissima da trovare soprattutto in Italia. Esattamente come dovremmo essere noi, quest’estate. Sublimi e sfuggenti, resistenti, insensibili al caldo e pronte a farci ammirare. Soprattutto dallo sguardo di noi stesse. 

La Scarpetta di Venere è anche un brand di scarpe artigianali, ma prima di tutto è una famiglia che non ha mai smesso di credere in un sogno, grazie alla caparbietà di Alice e del fratello Gianluca.  Gianluca realizza i progetti che Alice disegna e racchiude il sapere artigianale tra le sue mani e nella sua testa. Le scarpe, da uomo e da donna, sono interamente fatte a mano, secondo un metodo tradizionale e con un’infinita passione. L’ambizione di questa azienda artigiana nelle Marche era e rimane molto alta: recuperare la tradizione artigiana e realizzare scarpe capaci di rispecchiare il nostro modo di essere. E con questo nome, scommettiamo che ci riusciranno?

 

 

 

 
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Tancredi

 

L’ultima scarpetta gastronomica prima di partire l’abbiamo fatta a Sirmione, in uno splendido dehors pieds dans l’eau piacevolmente adornato da fiori e piante, e con una vista speciale su un lago azzurro. È il regno gastronomico di chef Roberto Stefani, un ragazzo determinato e brillante, in grado di esprimere nel piatto tutta la concretezza e la tecnica appresa nel tempo e la creatività tipica di chi ha tanto vagabondato fino a tornare a pochi passi da casa, consapevole che è qui che stanno le vere radici che consentono di volare alti. Sceglietelo per una cena al tramonto, andateci con chi amate. Degustate ogni forchettata, gustate il panorama, coccolate il palato e scambiate parole d’amore. Fate scarpetta: qui nessuno se ne avrà a male, anzi! Con il vostro amore per il cibo e per il commensale vendicate la triste storia di Tancredi della letteratura, giovane cavaliere innamorato di Clorinda che non lo vuole, e amato pazzamente da Erminia che lui ignora. Che la realtà superi la fantasia, almeno a tavola. 

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#FacciamoScarpetta insieme!

 

 

L'oroscopo di Scarpetta

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