NOTIZIARIO 1/21 Rinascita 18 Società Benefit Alta Formazione Antroposofica | La Questione Sociale | La Triarticolazione di Rudolf Steiner Anno I numero 1 | Giugno 2021 | Direzione Editoriale: Margarida Tavares | Redazione: Alma Nicolicchia, Maria Samonà, Yoris Velcich | Sede legale, amministrativa e centro culturale: Via Alessio Narbone 58 Palermo 90138 Foto di copertina di Stefano Fogato |
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Editoriale Di Maria Samonà Sono molto lieta di scrivere questo editoriale del Notiziario che nasce oggi. Rinascita 18 è soprattutto un'Accademia di Alta formazione antroposofica che promuove corsi formativi, seminari e lezioni di vari docenti del panorama antroposofico internazionale. Questo notiziario si propone di far nascere un osservatorio che sia un punto di riferimento e di scambio di idee e ideali, cosa di cui abbiamo molto bisogno nella nostra epoca. Una rivista con queste stesse finalità ideali prese l’avvio a fine anni ‘90 a Roma, scaturita da un’idea della giornalista Rai del Tg1 Clara Romanò, che la portò avanti fino al 2003, anno della sua morte. Quell’esperienza fu pionieristica e meravigliosa. La rivista si chiamava Kairós. Clara Romanò, che annovero tra le amiche-sorelle della mia vita, è stata una presenza determinante e focalizzante nel panorama antroposofico di quell’epoca. Con la sua rivista, che conseguì tantissimi abbonamenti, ha diffuso ciò che di meglio la letteratura antroposofica offriva in quegli anni. |
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Con attenta sagacia, sceglieva e traduceva articoli da riviste europee e chiese anche ad antroposofi italiani di contribuire a pubblicare articoli nati proprio per la rivista. Clara era un Acquario e per chi conosce le energie zodiacali, sa quanto tali personalità scelgono questa porta di entrata nella terra, per esprimere una volontà di coesione sociale enorme volta al futuro, che sarà il loro programma dell’incarnazione. Intorno a lei si radunò un cenacolo di amici e collaboratori che non dimenticheranno mai la sua passionalità imprenditoriale, la sua capacità organizzativa, la sua volontà attuativa e il suo potente amore per l’umanità. Questo notiziario, edito da Rinascita18 da un'idea di Margarida Tavares, un altro Acquario! nasce per sentirci vicini a quel movimento pionieristico, per ricollegarci idealmente a quel moto popolare e universale che ci rendeva entusiasti, felici, sinceri nel nostro incontrarci, nel nostro vivere il Tempo Presente. Questo nuovo notiziario estrarrà alcuni articoli dalla primigenia rivista Kairos e, nello stesso tempo, si avvarrà di collaboratori che scriveranno al tempo presente. Buon lavoro, dunque, a tutti noi! |
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Post a cura di Yoris Velcich |
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La Questione Sociale La Triarticolazione di Rudolf Steiner |
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Il 4 aprile 2021 sono iniziati gli incontri del Gruppo di studio nazionale per la Questione Sociale e la Triarticolazione Sociale di Rudolf Steiner, organizzati da Rinascita 18, per approfondire lo studio, la comprensione e le considerazioni dei partecipanti su questo tema di attualità. L'intento del lavoro del Gruppo di studio nazionale non è quello di dare delle risposte già definite e di presentare delle conclusioni già date, ma quello di aprire l'orizzonte ad un lavoro di ricerca, dal quale possano emergere delle domande, la cui risposta vorrebbe essere tratta dal contesto delle problematiche oggettive della vita spirituale e sociale contemporanea. La ricerca si vorrebbe appoggiare sull'opera di Steiner intorno alla Triarticolazione Sociale, e in particolare il testo "I punti essenziali della Questione Sociale". I contenuti e i metodi dell'Antroposofia vengono considerati uno strumento per comprendere quali sono i problemi e le domande che emergono dalla vita spirituale e sociale dell'umanità contemporanea. In questo modo i contenuti che emergono dall'indagine antroposofica, possono mostrarsi sulla base dei fatti, come una risposta per elaborare i problemi spirituali che l'umanità contemporanea si trova a dovere affrontare. STRUTTURA E ORARI Ore 16.45 Apertura collegamento zoom dall'organizzazione Rinascita18 per ingresso alla sala meeting dei partecipanti che si sono iscritti (con email a Rinascita18) Ore 17.00 Apertura e comunicazioni varie ed eventuali dall'Organizzazione Ore 17.10 Lettura del Calendario dell'Anima e inizio intervento del Dott. Carmelo Samonà di circa 50 minuti Pausa per lavoro dei gruppi Ore 18.10 Inizio interventi dei partecipanti, prenotati con l'apposita funzione Ore 19.00 Saluti e chiusura incontro dall'organizzatore |
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Programma e calendario: I. LA QUESTIONE SOCIALE NELL’UMANITÀ CONTEMPORANEA 1° incontro: 4 aprile 2021 2° incontro: 11 aprile 2021 II. TENTATIVI E PROPOSTE PER LA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA SOCIALE 3° incontro: 18 aprile 2021 4° incontro: 2 maggio 2021 III. CAPITALISMO, SOCIALISMO E IDEE SOCIALI 5° incontro: 9 maggio 2021 6° incontro: 16 maggio 2021 IV. ORGANISMI NAZIONALI E INTERNAZIONALI NELLO SVILUPPO DELLA VITA SOCIALE 7° incontro: 6 giugno 2021 8° incontro: 13 giugno 2021 VI. TRIARTICOLAZIONE DELL’ORGANISMO SOCIALE COME NECESSITÀ DEL NOSTRO TEMPO 9° incontro: 29 agosto 2021 VII. VITA INTERNAZIONALE E TRIARTICOLAZIONE 10° incontro: 12 settembre 2021 VIII. MARXISMO E TRIARTICOLAZIONE 11° incontro: 19 settembre 2021 IX. LAVORO E TRIARTICOLAZIONE 12° incontro: 26 settembre 2021 X. CAPITALE, PROFITTO E TRIARTICOLAZIONE 13° incontro: 10 ottobre 2021 XI. CULTURA, DIRITTO ED ECONOMIA 14° incontro: 17 ottobre 2021 XII. RADICI ED EVOLUZIONE DELLA VITA SOCIALE 15° incontro: 24 ottobre 2021 XIII. LA CRISI DELL'EUROPA E LA TRIARTICOLAZIONE SOCIALE 16° incontro: 7 novembre 2021 XIV. SEMINARIO CONCLUSIVO SULLA QUESTIONE SOCIALE 17° incontro: 14 novembre 2021 |
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Cerchia nazionale degli amici della Questione Sociale per la Triarticolazione Sociale |
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FONDO DI SOLIDARIETÀ PER FORMAZIONE ANTROPOSOFICA Rinascita 18 opera secondo i principi dell' Antroposofia di Rudolf Steiner, per la Triarticolazione Sociale. Nella foto allievi, futuri educatori, del 1° Corso per Maestri di Asilo Nido e Scuola d'Infanzia durante la lezione con la formatrice Edith Congiu (Ch), Direttrice della formazione Rinascita 18 per il primo settennio in Pedagogia Waldorf. |
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INDIRIZZI FORMATIVI PEDAGOGIA WALDORF Educatori del primo e secondo settennio MEDICINA ANTROPOSOFICA Studenti e Laureati in Medicina, Odontoiatria, Farmacia e Veterinaria ARMONIZZATORE BIOGRAFICO Arteterapisti antroposofici ECOLOGIA-BIODINAMICA |
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CERCASI CANDIDATO MAESTRA/O A Camerano (AN) nel Parco del Conero-Sirolo-Numana. Cerchiamo una/un maestra/o di classe con formazione in Pedagogia Steineriana, disposti a trasferirsi o già residente nelle Marche. Camerano è un paese inserito nello splendido scenario del Parco del Conero, nel quale è possibile vivere un connubio tra mare e colline. Siamo già un bel gruppo di maestri e genitori, c'è davvero un buon clima e il nostro presidente è davvero una persona di cuore. L’associazione offrirebbe uno stipendio garantito, alloggio e un inquadramento da concordare insieme. Se siete interessati potete scrivere a: lisa.albertani@yahoo.com oppure contattare Lisa al numero 347 169 1514 o Michele al 328 949 6183. |
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Cos’è l’Antroposofia? Di Carmelo Samonà L’Antroposofia è uno strumento di autoeducazione e di autotrasformazione, volto ad ampliare l’orizzonte della propria conoscenza ed esperienza della realtà, sino a quei contenuti spirituali che ne costituiscono il fondamento. Si tratta dunque di un cammino di formazione e di trasformazione, che poggia su un atto libero individuale, su un processo di educazione intrapreso a partire dall’uso libero e cosciente delle proprie capacità individuali, dei contenuti dell’Antroposofia che vorrebbero porsi come strumenti di autotrasformazione e di autoeducazione, per risvegliare in sé l’esperienza concreta dei fondamenti spirituali della realtà. L’Antroposofia non vuole quindi essere né una teoria, né una dottrina della verità. Una pura teorica e dottrina della verità risponde a un atteggiamento dell’anima che non è più adeguato alle esigenze interiori della vita contemporanea. Per il modo di essere dell’umanità contemporanea, la relazione con la dimensione spirituale non può ridursi a una teoria, ma deve trasformarsi in una esperienza concreta, vissuta dentro la realtà, come risultato di una metamorfosi interiore, che può prodursi solo attraverso quella iniziativa interiore che è il prodotto di un atto individuale libero. Questo atteggiamento interiore volto verso l’esperienza concreta dei fondamenti spirituali della realtà, attraverso lo sviluppo di una libera iniziativa individuale, costituisce la differenza radicale tra la corrente spirituale antroposofica e le altre forme di vita spirituale e culturale. La relazione con i contenuti spirituali infatti, non è concepita come una rivelazione dall’alto o come una elevazione estatica che rapisce l’uomo in una dimensione superiore, e neanche come una rivelazione che si impone dall’esterno come espressione di una volontà metafisica a cui l’uomo deve conformarsi. L’atteggiamento dell’Antroposofica è l’esatto contrario di tutto questo, è il risultato di un capovolgimento di prospettiva nella relazione con i fondamenti spirituali della realtà. I contenuti dell’Antroposofia vogliono porsi come il risultato di un’indagine rivolta verso l’esperienza spirituale, che prende le sue mosse da una educazione cosciente che parte da un atto libero e che produce lo sviluppo di quelle forze interiori che sgorgano dal pieno risveglio dell’autocoscienza. L’esperienza del vero non viene dunque concepita come la soggezione, sulla base di un atteggiamento di soggezione fondato sull’abbandono estatico o sull’obbedienza ad una verità presupposta come norma. Al contrario, la verità deve risultare pienamente evidente alla propria coscienza individuale, attraverso lo sviluppo e la elevazione di quelle facoltà di cui l’essere umano dispone nella misura in cui esplica la sua attività cosciente. È dalla piena coscienza che devono essere attinte quelle forze che rendono l’uomo capace di ampliare il suo orizzonte esperienziale sino ai fondamenti spirituali della realtà. In tal modo, l’Antroposofia vorrebbe essere uno strumento per esercitare in modo libero e intenzionale le proprie facoltà coscienti in modo da risvegliare la coscienza oltre i limiti esteriori della realtà. L’iniziativa interiore come risultato di un atto libero e cosciente è quella forza motrice dell’anima, che attraverso un processo di autoeducazione può condurre l’uomo a sperimentare le ragioni della sua esistenza e trarre da questa esperienza la capacità di elevare la sua vita morale sino alla dimensione della libertà. Nel senso di ciò che abbiamo detto, si può considerare l’Antroposofia una via che vorrebbe condurre lo spirituale che vive nell’uomo verso lo spirituale che sta a fondamento dell’Universo. |
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La teoria del Valore di Rudolf Steiner Di Silvio Dimauro Parte I Le idee economiche di Steiner, come la teoria del denaro, sono pochissime conosciute anche da coloro che si professano seguaci di Steiner. Nè tra loro v'è un accordo di opinioni circa l'interpretazione delle conferenze tenute da Steiner. Steiner possedeva una solida conoscenza degli scritti di Karl Marx e una certa conoscenza degli altri economisti classici inglesi e dei libri di economia della scuola tedesca. Steiner non prese a riferimento gli economisti neoclassici, di cui è tra l'altro dubbio conoscere adeguatamente gli scritti. Il metodo di Steiner si può considerare una ovvia conseguenza del rifiuto della scuola storica di ricorrere in economia alle metodologie prese in prestito dalla fisica o dalla matematica. Le conferenze di Steiner applicarono anzitutto alle idee dei classici quel pensiero mobile, d'immagini, non meccanico, che egli giudicava indispensabile alla conoscenza economica. Venne fuori una particolare teoria del valore lavoro, modificata, ma per meglio dire TRASMUTATA, da una comprensione non deduttiva dei fenomeni economici. I classici, sulla teoria del valore lavoro la portavano in termini algebrici come la trasformazione lineare di un vettore che misura il tempo di lavoro erogato nelle varie produzioni in vettore dei prezzi di quelle produzioni. Steiner nelle sue conferenze dissente dai presupposti di una simile teoria del valore lavoro: nega che abbia qualche senso ridurre il lavoro umano ad energia di lavoro misurabile; non separa mai il lavoro come fattore produttivo distinto da terra e capitale; nega ogni relazione tra la prestazione e il prezzo del fattore produttivo lavoro. Steiner vuole spiegare i prezzi attraverso una teoria del valore lavoro in cui il lavoro è considerato in modi inabituali, diversi da altri economisti classici o neoclassici. Parte II OLTRE ALLA NATURA E AL LAVORO, LO SPIRITO DIVENTA UN FATTORE PRODUTTIVO "R.STEINER" Per quanto giudichi originario d'ogni valore economico il lavoro, Steiner non lo riduce a una misura quantitativa. Egli ritiene che una teoria del valore debba considerare il lavoro nel suo essere modificato o per come modifica gli altri due fattori produttivi. E l'intento di non astrarre lo conduce a distinguere così tra due generi di valori lavoro: quelli in cui il lavoro modifica la terra, e gli altri nei quali è il lavoro ad essere modificato dal capitale. Ogni prezzo gli pare sorgere dal rapporto tra questi due generi di lavoro, attivo e passivo. Terra e capitale sono una forza produttiva solo in quanto riuniti, confusi al lavoro; e per sottolineare ancora di più la sua distanza dalla impostazione dei classici, Steiner li chiamerà anzi Natura e Spirito. Non gli importa la terra, in quanto misura essa e che non produce nulla, ma la Natura com'è e che il lavoro trasforma in un valore. Ugualmente non è il capitale in quanto macchina che modifica il lavoro ma è l'individualità concreta che organizza il lavoro di quella macchina il fenomeno di cui, per Steiner, occorre tener conto. La stessa macchina gli pare essa pure creata da un'identica applicazione dell'individualità al lavoro. Individualità, o cultura, o capacità organizzativa: nomi diversi per quel fattore produttivo che Steiner chiama Spirito. Parte III Riassumendo: la teoria del valore lavoro descritta nelle conferenze è al contempo una teoria delle forze produttive che distingue tra valori creati da un settore primario e quelli creati da un settore secondario. I prezzi si originano dalle mutevoli relazioni tra questa duplice articolazione delle forze produttive. Quella di Steiner è insomma una teoria olistica del valore. Il lavoro non produce valore per la sua singolarità come ad esempio in Marx. Nè vi è la possibilità in questa ricomprensione della Natura o allo Spirito di imputare al lavoro un valore inferiore a quanto esso produce, come fa Marx con la sua teoria del pluslavoro e del plusvalore. Il lavoro è produttivo secondo Steiner solo quando è trasmutato da un imprenditore e dalla scienza o in quanto trasmuta la Natura. Perde esso quindi la faticosissima mai risolta distinzione che i classici hanno tentato tra un lavoro produttivo e quello improduttivo dedicato alla cultura o all'arte. Il lavoro è produttivo infatti per Steiner solo in quanto si lascia modificare dalla cultura o da quella forma d'arte che è il carisma di un imprenditore. In altri termini, Steiner è in accordo con McCulloch che, come è noto, contraddiceva Malthus sostenendo sostenendo che il telaio di Arkwright o l'inventore di Watt erano da considerarsi produttivi di un valore enorme e continuato nel tempo. Dopo aver riclassificato i fattori produttivi e aver abbandonato ogni tentativo di imputazione dei prezzi dei fattori, Steiner, coerente, ripete gli argomenti di McCulloch. IV parte Ma dopo avere spiegato, per contrasto, la teoria del valore di Steiner in confronto con quella dei classici inglesi, sarà bene mostrare quanto essa si apparenti alla teoria del pensiero economico tedesco: Le idee di Steiner non sono quello di un isolato, piuttosto ridanno forma o ripetono idee che già avevano o avranno nella nazioni di lingua tedesca una loro dignità, anche accademica. Si pensi a Friedrich List che mentre Marx era ancora studente, rimproverava alla teoria del valore di Smith di essere materialista. La sua critica è identica a quella ripetuta da Steiner, l'esito anche: List dichiara che il valore è creato dal lavoro assieme alla Spirito, nel concetto di forze produttive. E comprende quindi anche la scienza, la moralità e l'intelligenza, i vari significati con cui può tradursi la parola Geist. Per quanto riguarda l'altra relazione tra loro e Natur, a cui Steiner si affida, è non meno evidente la relazione con Tönnies. Il lavoro che trasforma la natura non è tanto e solo il lavoro nel settore primario o quello del contadino, ma un lavoro ancora non individuato. È lavoro interno alla Comunità, ai modi della comunità, deciso dall'abitudine e in stretta relazione colla Natura; è lavoro in cui l'applicazione all'elemento naturale conta più dell'autonomia individuale, dello Spirito - da intendersi quest'ultima parola, appunto, come intelligenza e carisma individuali: quelli che l'imprenditore mette in atto quando attraverso l'innovazione rompe lo stato stazionario. generando lo Sviluppo. Tutta la teoria dell'impresa di Schumpeter bene esemplifica il concetto di Steiner. Il circuito della creazione dei valori si svolge in Steiner tra due polarità originarie: Natura e Spirito. La Natura trasformata dal lavoro viene afferrata dallo Spirito e con le macchine o il denaro o le case crea ambienti umani che divengono a loro volta una natura. Lo Spirito si configura come elemento vivificante, eternamente rinnovatore del processo; e il lavoro si specifica come il tramite essenziale tra i due poli. (segue nel prossimo notiziario) |
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| | CALENDARIO MAGGIO/GIUGNO 2021 - 27 maggio: 1° incontro Terapia Fiori di Bach
- 30 maggio: Grp Studio La Questione Sociale
- 3 giugno: 2° incontro Terapia Fiori di Bach
- 4-6 giugno: Master in Pedagogia Waldorf Biennio
- 4-6 giugno: Corso di Armonizzatore Biografico
- 5-6 giugno: Corso di Medicina Antroposofica
- 6 giugno Grp Studio La Questione Sociale
- 10 giugno: 3° incontro Terapia Fiori di Bach
- 11-13 giugno Grp Studio La Questione Sociale
- 12-13 giugno: Formazione Maestri di Asilo
- 17 giugno: 4° incontro Terapia Fiori di Bach
- 18-20 giugno: Incontro in Sicilia Gruppo Medico
- 24 giugno: 5° incontro Terapia Fiori di Bach
- 25-27 giugno: Master in PedagogiaWaldorf Biennio
- 25-27 giugno: Corso di Armonizzatore Biografico
- 1 luglio: 6° incontro Terapia Fiori di Bach
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Corso di Terapia Floreale con i Fiori di BachFormazione antroposofica applicata alla terapia L'incontro con la modalità terapeutica armonizzante dei 38 fiori scoperti da Edward Bach, ci porterà a lavorare sull'anima nel percorso della sua crescente ricchezza da anima sensibile ad anima cosciente. A cura di Maria Samonà |
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Cenni su Edward Bach e la sua biografia I 12 guaritori I 12 guaritori con i 7 aiuti di base I 7 aiuti e i 7+7 alberi I 7+7 alberi I 5 del coronamento Una visione complessiva |
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1998 Il futuro è con noi Di Jens Heisterkamp Articolo tratto dalla rivista Kairós nr.13 gen/feb 1999 |
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La fine del millennio ci rende più consapevoli dell'inizio dell'epoca cristiana 2000 anni fa di quanto non lo saremmo altrimenti. Gli impulsi che allora originarono si trovano ad un culmine ora, alla soglia di una nuova epoca: e possiamo sentire il bisogno di guardare indietro, per giudicare e valutare ciò che si stende alle nostre spalle. Ma il significato di questo particolare momento storico puoi anche essere visto sotto una luce eccessiva. Alla fine del I millennio, moltissimi in Europa erano convinti che la fine del mondo fosse vicina. Rudolf Steiner avvertì esplicitamente che sarebbe stato sbagliato lasciarsi di nuovo andare a sentimenti simili alla fine del XX secolo. Ciò nondimeno non c'è dubbio che mentre l'anno 2000 si avvicina sperimenteremo interiormente capacità di riflessione più approfondite, la necessità di chiedere un rendiconto al passato. Guardando indietro al secolo passato possiamo vedere perché Steiner lo abbia descritto come un periodo di rivoluzionario rinnovamento spirituale ma anche di cambiamento radicale e di crisi. Nei primi anni del nuovo secolo egli dipinse un vivido quadro di come ci si potesse aspettare, durante il suo corso, la nascita di un'umanità con nuove capacità e un nuovo potenziale spirituale, nascita che sarebbe avvenuta in condizioni minacciose e tra 1000 prove. Secondo Steiner la fine di questo secolo avrebbe rappresentato una sorta di spartiacque per molti degli aspetti emergenti nella nostra “umanità" tanto nella vita interiore quanto nella società esteriore e l'umanità, per quel momento (il nostro!), avrebbe dovuto aver raggiunto un certo grado di maturità. Entro la fine del secolo egli pensava anche che la scienza dello spirito avrebbe dovuto essersi affermata in una certa misura pubblicamente e aver cominciato ad esercitare un'influenza spirituale su tutta la civiltà, così da compensare la dominante cultura materialistica. Steiner coniò varie espressioni come criterio per misurare i risultati che si augurava ottenessero gli antroposofi entro la fine del secolo. Una di tali espressioni è la spiritualizzazione dell'intelletto, un'altra è l'unione del Platonismo e dell’Aristotelismo. Quest'ultimo è collegato con un importante momento storico dell'alto medioevo cui si riferì Steiner nelle sue conferenze sul karma del 1924. I Platonici, come rappresentanti di un cristianesimo esoterico che gli collega alla Scuola di Chartres, decisero a quel tempo di ritirare la loro influenza sulla vita umana per un certo periodo per dare anche agli Aristotelici lo spazio che spettava loro. Questi ultimi avevano la capacità di lavorare alla nascita di una civiltà umana basata interamente sull’intelletto. Ma questo ritiro dei Platonici a favore degli Aristotelici fu intrapreso nell'attesa che, in un futuro prevedibile (in termini esoterici nell’"epoca di Michele”, a partire dall'ultimo terzo del XIX secolo), l'umanità fosse in grado di sviluppare una nuova forma di percezione spirituale questa non sarebbe più stata come in precedenza il risultato di un'ispirazione inconscia, di un affidarsi ad un'eredità cosmica del passato, ma sarebbe sorta all'interno dell’individuo, ormai capace di pensiero indipendente e di chiaro giudizio, senza infrangere o cancellare il fondarsi dell'individuo su se stesso. Una svolta spirituale Il movimento antroposofico ha un ruolo decisivo nell'operare verso questo obiettivo; inizialmente secondo Steiner, soprattutto attraverso i suoi Aristotelici. Ma alla fine del secolo Aristotelici e Platonici dovrebbero lavorare insieme all'interno del movimento, in modo da condurre l'antroposofia, in congiunzione con altre correnti spirituali, ad un chiaro "culmine". In una conferenza del 28 luglio 1924 egli disse: "solo quando il tipo di spiritualità che cerca di fluire attraverso il movimento antroposofico si unirà con altre correnti spirituali, Michele troverà gli impulsi che lo ricollegheranno con quella intelligenza ormai radicata sulla terra che veramente gli appartiene”. La frase la spiritualizzazione dell'intelletto non significa solo dare un contenuto spirituale al proprio pensare e al proprio comportamento, ma anche scoprire un particolare modo del pensare stesso, come esperienza spirituale. Steiner sottolineò questo 1000 volte, descrivendo il percorso indicato nella sua Filosofia della libertà come un mezzo per ricollegarci con una dimensione cosmica. In termini di civiltà umana si tratta di un compito più onni-comprensivo di qualsiasi altro. Tutta la cultura occidentale porta l'impronta dell'intellettualismo, dalla tarda Scolastica dell'Illuminismo, dallo sviluppo della scienza fino alla nostra "era dell'informazione". La civiltà mondiale in cui viviamo è basata su applicazioni altamente specializzate del pensiero razionale ed è pertanto l'espressione di un'estrema unilateralità umana. A questo proposito, possiamo considerare per esempio come un contributo alla spiritualizzazione dell’intelletto -avviando in direzioni più spirituali il nostro modo di vivere e di pensare legato al cervello - lo sviluppo del pensiero ecologico, modi alternativi di operare con il denaro e nella vita comunitaria, l'arte e tutto ciò opera per nuove visioni del mondo. Dove possiamo, dunque, nel concreto, riconoscere ciò che Steiner descrive come la confluenza spiritualizzate delle correnti Aristoteliche e Platoniche? Sicuramente ovunque la gente spiritualmente orientata - che è, come sappiamo, incline ad essere attiva unilateralmente o interiormente esteriormente - si riunisca per collaborare nell'affrontare i problemi della civiltà. Nelle conferenze del luglio 1924 Steiner parlò del "culmine" a cui abbiamo accennato come di un impulso di importanza decisiva per l'intera "ulteriore evoluzione della vita spirituale sulla terra”. Attribuì grande importanza ai tempi che nel frattempo sono diventati i nostri. E una seria riflessione ci mostrerà che l'antroposofia dei tempi nostri non è neanche lontanamente vicino alla realizzazione spirituale che si attendeva da essa. Chiunque veda come decisivi i contributi attuali dell'antroposofia all'intera ulteriore evoluzione della vita spirituale sulla terra non può dirsi libero da pregiudizi di parte. Ci sono perciò solo due possibili conclusioni da trarre: una è che i compiti delineati da Steiner sono rimasti semplicemente inadempiuti; l'altra è che queste esigenze storiche sono state realizzate ma in tutt'altro modo da come erano state originalmente prefigurate. Però riguardo la seconda possibilità dobbiamo ampliare la prospettiva temporale e umana. Se stiamo cercando i modi in cui Aristotelici e Platonici collaborino, se stiamo cercando di vedere le sorgenti di potenziali soluzioni alle crisi causate da un intellettualismo unilaterale, allora non ci dobbiamo fissare né sul movimento antroposofico né sull'anno 2000.È possibile che questa fase di “culmine" sia avvenuta durante gli anni 80. In questo periodo, per la prima volta, sorse in gran parte dell'umanità, in risposta alla minaccia ecologica, la consapevolezza che la Terra è un organismo unico. Il lungo lavoro di preparazione di gruppi ed iniziative ecologici, iniziato negli anni 60, culminò nella formazione di istituzioni non governative che promuovono una conoscenza ecologica su scala nazionale e internazionale. Ai margini della scienza ufficiale sorsero idee sul possibile collegamento fra la scienza e la spiritualità e da allora temi spirituali sono andati facendosi sempre più strada a livello pubblico (accompagnati nello stesso tempo, però, da un intensificato materialismo "militante"). A questo sviluppo bisogna attribuire enorme diffusione di metodi di guarigione basati su antiche conoscenze. In quel periodo sono sorti anche nuovi impulsi sociali alternativi che hanno creato nuovi modi di vita non fondati sul profitto o sullo sfruttamento, e che hanno consentito una crescente individualizzazione delle strutture sociali. È ora possibile parlare apertamente di meditazione di mondi spirituali e di reincarnazione. Inoltre, negli anni 80, l'antroposofia e le sue applicazioni pratiche - per esempio nei campi dell'educazione, dell'agricoltura e della medicina - sono state accolte con grande interesse e apprezzamento da parte del pubblico. L’ atmosfera adesso è molto diversa. Gli "antroposofi" non sembrano più in grado, perlomeno come movimento unificato, di costituire un vero e proprio "Elemento culturale" nella società. Non è più giustificato parlare di un "culmine". I dirigenti della società antroposofica esprimono, almeno esteriormente, un realismo modesto. Al posto di un atteggiamento di ispirato rinnovamento, di tensione verso orizzonti sublimi, le istituzioni antroposofiche appaiono piuttosto in uno stato di pazienza, costanza e attesa. Il legame con il loro fondatore sembra paragonabile al modo in cui Goethe veniva considerato nella società tedesca alla fine del secolo XIX, come lo sperimentò il giovane Rudolf Steiner: gente colta che si dava da fare con dibattiti, conferenze e organizzando incontri. Una così solida eredità spirituale guarda con sospetto all'apparizione di nuove prospettive che giacciono oltre il limite dei suoi orizzonti - la New Age e tutta una serie di strani guru. Ad ogni modo alla fine del secolo la spiritualità è diventata un fattore culturale anche fuori dal movimento antroposofico e sta cominciando a guadagnarsi una certa affidabilità nell'affrontare compiti importanti, sebbene non senza argomenti contrari ai rischi connessi e nemmeno con molto successo. Ciò non di meno durante gli anni ’80 la nostra civiltà ha subìto - per usare un'analogia nautica - una “correzione di rotta" finora appena percepibile e che solo gradualmente avrà effetto. |
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1998-l'anno, o la qualità della bestia? Steiner fece particolare menzione al significato del 1998 nelle conferenze per i sacerdoti della comunità cristiana, il movimento per il rinnovamento religioso, pubblicato solo recentemente. In esse mostrò il legame tra il 1998 e il numero 666, conosciuto nell'esoterismo come “il numero della bestia”. È un tradizionale insegnamento esoterico che il male in momenti particolari venga (lasciato libero) di affliggere l'umanità. Questa conoscenza affiora solo qua e là in ambienti ordinari come una vaga idea o per esempio nel recente film di Luc Besson il quinto elemento, come è una trovata fantascientifica. Secondo Steiner alla ripetizione ciclica del il numero 666 si accompagna la ricomparsa di una potenza che si oppone radicalmente allo spirito dell'evoluzione terrena: in altre parole una potenza che si impegna a rinnegare lo Spirito Solare che nell'evento del Golgota divenne la luce del mondo. È il numero del demone solare chiamato Sorath. Nell'anno 666 un sintomo dell'attività del demone solare fu la diffusione di una particolare scuola di Arabismo con il suo sviluppo prematuro di un brillante intellettualismo dopo altri 666 anni i Templari, che ispirati dai loro incontri con la saggezza orientale seppero portare all'Europa un cristianesimo più profondo e cosmico, vennero strappati con forza brutale dal cuore della civiltà occidentale e annientati da Filippo il Bello di Francia. La Chiesa e lo Stato presero per buone le presunte ammissioni che vennero estorte loro sotto tortura e attraverso le quali in realtà parlava la voce di demoni solari incarnati. Steiner dice che dopo altri 666 anni il demone solare ricomparirà sotto forma di gente posseduta, non più solamente nelle visioni di persone sottoposte a tortura. L’ urgenza con cui Steiner parla “dell'orrore dell'evoluzione del Demone Solare” ci induce ad aspettarci il peggio. Ma questo nostro secolo che si avvia velocemente alla fine ha assistito ad atrocità a quanto pare senza precedenti poco prima della sua metà, in particolare fra il 1933 e il 1945 con il Nazismo e la Seconda Guerra Mondiale. Steiner pronosticò qualcosa di simile nella serie di conferenze in cui parlò del 1998. Egli descrive una cometa che doveva scontrarsi con la terra nel 1933 e che avrebbe provocato una distruzione catastrofica se non si fosse disintegrata prima. Ma invece di incontrare il corpo solido della cometa, egli disse che la terra avrebbe incontrato le particelle disintegrate di essa, e questo avrebbe provocato un pericoloso effetto spirituale sull’umanità. Parlando nove anni prima della data prevista per tale evento, Steiner disse che l'umanità nel 1933 avrebbe dovuto misurarsi con “l'emergere della bestia”. Egli vide questo pericolo in rapporto alla capacità che un gran numero di persone avrebbe contemporaneamente sviluppato di percepire il Cristo nel soprasensibile. È dunque possibile che "L'emergere della bestia" nel 1933 abbia assunto una forma più potente e distruttiva di quanto non si aspettasse Steiner? Come prodromo di ciò che ci si poteva aspettare nel 1998, Steiner parlò nel 1924 del fenomeno di un Bolscevismo di sterminio in Russia, con le sue fucilazioni di massa, il collettivismo imposto e la chiusura delle chiese ma ciò che accade allora nella Russia di Lenin ci deve apparire ora solo come una leggera febbre in confronto alle devastazioni attuate da Stalin negli anni 30. Eppure questo spirito sistematicamente antiumano non rimane localizzato nell'Europa orientale negli anni 30. Un'ondata di dittature sommerse l'Ungheria, l'Italia e la Spagna. In estremo oriente il Giappone cadde preda di forze decadenti, lasciandosi alle spalle una scia di brutalità espansionistica e di terrore in Cina in Asia orientale. I peggiori eccessi però vennero perpetrati dalla militanza anti-spirituale di quella “gente dall'aspetto folle” - di cui Steiner aveva pronosticato la comparsa nel 1998 - in Germania nel 1933 in poi. Ciò che era cominciato come una crociata di distruzione organizzata dallo Stato in Germania culminò in atroci manifestazioni di malvagità durante gli anni di guerra dal 1939 al 1945: il terrore esercitato contro popolazioni intere inclusa la propria, un numero inimmaginabile di esecuzioni di massa, deportazioni, fucilazioni e soppressioni nelle camere a gas. E l'orrenda uccisione di centinaia di migliaia di civili in pochi secondi con lo sganciamento di due bombe atomiche su città giapponesi nel 1945 sembra proprio la manifestazione di quel male la cui caratteristica è la distruzione fine a se stessa. L’ attacco contro la libertà e l'umanità, la tortura perpetrata nei campi di sterminio, l'uso a sangue freddo di armi di distruzione di massa - questi anni poco prima della metà del secolo si distinguono nella storia umana per la loro crudeltà e sofferenza. Si possono quindi considerare i 12 anni che vanno dal 1933 al 1945 come una realizzazione qualitativa della previsione di Steiner per il 1998. La loro dimensione apocalittica è stata ormai avvertita pressoché universalmente. Il presente: la terra minacciata Da allora si è assistito, nel corso della storia ad una diminuzione delle potenze che Steiner caratterizzava come appartenenti a Sorath. D'altra parte però la calma forzata della superficie ad opera delle ideologia e della forza è stata ripetutamente rotta da eruzioni del male, come di recente nella ex Jugoslavia. Malgrado la follia di Hiroshima e Nagasaki, si continuano a realizzare test nucleari. Per un numero enorme di persone, per esempio in Africa e Asia, la vita in un mondo di povertà fame o guerra assomiglia sempre di più ad un inferno in terra. Ma almeno nell'Europa occidentale e in America la metà del secolo ha visto lo spirito dei diritti umani affermarsi ad un certo livello. Anche se siamo inclini a criticare la cultura di massa dell'Occidente, dobbiamo stare attenti a non confonderla con gli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Non c'è nulla di veramente paragonabile alla furia di distruzione "cosciente" di cinquant'anni fa. È troppo facile e troppo spesso accade che si facciano paragoni superficiali che minimizzano quelle atrocità o le equiparano ad eventi attuali: così facendo ci facciamo giocare proprio da quelle potenze che pensiamo di smascherare. Permangono tuttavia sintomi che sembrano indicare che le forze che mirano ad estinguere l'evoluzione terrena e l'umanità sono ancora vive e attive. Qui di seguito vorrei esaminare due di questi sintomi. Il primo è l'attuale distruzione del nostro pianeta - che prosegue malgrado la "correzione di rotta" cui si è accennato. L'altro è collegato maggiormente con la nostra vita interiore. Può sembrare contraddittorio, ma sembra che lo sviluppo di una coscienza spirituale riguardo alla nostra terra vada di pari passo con un ritmo accelerato di distruzione in cui tutte le condizioni di vita sono sempre più sotto minaccia. Anche se ormai nessuno industriale o uomo d'affari può apertamente propugnare lo sfruttamento della terra, la sua distruzione non di meno continua a un livello senza precedenti. La lotta all'ultimo sangue è già cominciata per le foreste pluviali, per gli oceani, perfino per il manto protettivo dell'atmosfera terrestre. E mentre i reati contro l'ambiente sono ora soggetti ad azioni legali, e sempre più spesso le centrali nucleari vengono chiuse, l'attacco contro i fondamenti della vita - nella forma della tecnologia genetica - sta procedendo quasi senza ostacoli. Questo “progresso" - che sta conducendo verso una catastrofe ambientale nella stessa struttura geologica della terra, per esempio tramite la mutazione di micro organismi nell'acqua e nel terreno - viene accolto come una “scienza di vita” essi citano sempre di più argomenti ecologici in sua difesa ("la tecnologia genetica fa bene all’ambiente”). Sicuramente, come previde Steiner, un segno evidente delle forze scatenate alla fine del secolo. Ma allo stesso tempo molti critici attenti a questi sviluppi denunciano i pericoli connessi alla manipolazione di queste minuscole cellule di vita, paragonandoli alle catastrofi causate dalla tecnologia nucleare. Sorgerà in tempo utile un'adeguata consapevolezza che impedisca che le conseguenze distruttive della tecnologia diventino realtà? Il pericolo dell’autodistruzione Un altro pericolo che minaccia l'essere umano in evoluzione viene dalla biomedicina, che sotto l'apparenza di un'effettiva guarigione manipola il corpo umano rendendolo sempre più meccanico e sabotando così la saggezza superiore al centro dell'evoluzione individuale. Anche qui possiamo osservare che l'illegittima giustificazione umanitaria per lo sviluppo di tali processi sembra ispirarsi ad una sistematica deformazione del cammino spirituale individuale che si apre oggi davanti a noi. Perciò non è assolutamente un caso che una specie di auto-creazione attraverso la tecnologia genetica (la clonazione) faccia la sua comparsa proprio quando è diventato possibile parlare apertamente per la prima volta in Occidente dell'idea della reincarnazione. In alcune persone quest'idea si sta già imprimendo nei sentimenti e negli atteggiamenti verso la vita. La conoscenza del fatto che ci si incarni ripetutamente sulla terra comincerà dunque presto ad esercitare un'influenza sulle condizioni sociali e politiche. Artisti, scienziati e politici cominceranno a mostrare un rapporto con quest'idea proprio come oggi possono farsi portatori dell'idea dei diritti umani. |
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L'idea della reincarnazione e del destino permette agli esseri umani - aldilà di ogni costruzione di Stato, Chiesa o altra autorità istituzionale - di afferrare l'intimo nesso tra la loro missione su questo pianeta e il loro proprio destino personale. Nonostante il quadro desolante delle catastrofi quotidiane in cui siamo costretti ad assistere, si sta accendendo in molte anime individuali una nuova certezza di luce spirituale. Ma un fronte di opposizione sta radunando le sue schiere: cerca di sfruttare gli impulsi progressivi degli ultimi decenni; per esempio il risveglio della coscienza di appartenere tutti ad un'unica umanità e il suo riflettersi nei diritti umani e nelle leggi contro la discriminazione, ai danni del bocciolo che cerca dischiudersi dal verde germoglio della coscienza spirituale: la realizzazione dei diritti umani attraverso il riconoscimento della capacità di evoluzione spirituale degli individui. La tendenza fondamentalmente avversa e maligna di questo fronte di opposizione, sebbene gli individui che lo sostengono abbiano magari le migliori intenzioni, si manifesta per esempio, nell'affermare che l'idea della reincarnazione è fondamentalmente discriminatoria perché permeata dall'idea di sviluppo superiore. Gran parte degli attacchi contro l'impegno esoterico (certamente non solo contro l'antroposofia), delle accuse di "antimodernismo" e di "razzismo", sono il risultato di ciò. Tale lotta contro la più alta saggezza dell'umanità ci ricorda le previsioni di Steiner a proposito della gente preda di Sorath, la quale "nella maniera più orrenda non solo si fa beffe di tutto ciò che è di natura spirituale ma lo combatte e lo trascina nel fango”. |
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Sicché il diniego radicale dello scopo evolutivo della terra e dell'essere umano si esprime, in molti individui in un impulso di distruzione, una minaccia di natura interiore anziché di potenza di forze esteriori.Ma mentre i contrasti si intensificano al massimo, le forze distruttive e la crescita interiore si trovano ora più vicine che mai. Appena sotto la superficie della nostra coscienza quotidiana, le capacità spirituali sono al lavoro ma sono limitate da ogni lato della bruttezza di forze animiche non trasformate. Dipendenze inconscie e il pensare puro vanno di pari passo. Una delle capacità che dobbiamo sviluppare è quella di saperci orientare in questa Babilonia culturale mondiale, e imparare a distinguere tra ciò che veramente ci fa progredire e ciò che ci porta fuori strada. Creazioni artistiche, nella forma di letteratura, musica, film, video e arte elettronica, già da quanto tempo traggono la loro ispirazione dal "aldilà della soglia”, spesso solo come realizzazione di qualche capriccio momentaneo. Manifestazioni spettacolari del sopra sensibile vengono soffocate dal rumore "bianco" dei sistemi di comunicazione via cavo e satellitari. Nella giungla dei tuoi desideri, il mondo di libertà senza progresso, il cosmo di luce completamente privo di calore ti attende ad ogni mouse-clic un campo ricco di raccolta per gli spiriti di Sorath. Ma non dovremmo cominciare ad avvertire di nuovo un'altra presenza, come Steiner predisse per il periodo "Dagli anni 30 in poi"? Non sono forse la polarizzazione e l'anarchia anche fenomeni che accompagnano l'arrivo dell'unico Spirito vivente? |
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