ANNUNCIO MOLTO IMPORTANTE |
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Miei cari Amici, Colleghi e Studenti del Cantare Italiano, ho un annuncio molto importante: dal 2025 (se tutto va bene, ma forse anche prima) dovrò smettere di insegnare individualmente. È andato tutto bene, siamo stati bravi, non c'è nulla che non vada, ma purtroppo non basta: ci sono delle contraddizioni intrinseche. I motivi di questa decisione (che già tra la versione inglese di ieri e questa italiana si è molto solidificata, per evidenza e ineluttabilità, e devo dire anche con mio gran sollievo), sono essenzialmente tre. Il mio regime fiscale (Partita Iva in regime forfetario): il governo italiano, secondo me, dà evidentemente per scontato che il contribuente evada, e che guadagni in nero la maggior parte dei suoi soldi, per chiedere il 31% del lordo a una partita IVA inferiore a un certo reddito annuo e che, per giunta, non può per sua natura incrementarsi funzionando "a catena di montaggio", dacché si nutre del vivo lavoro e del tempo materiale di un individuo. Anche se guadagnassi un po' di più (ma potrei aumentare il margine di poco, per farcela fisicamente, mantenendo la qualità attuale), le tasse mi renderebbero impossibile l'anno successivo sopravvivere con quello stesso introito, anche posto che fosse costante (e non lo è mai, per sua natura). Potrei farmi pagare di più, ma non mi va proprio di scaricare il barile fiscale sui pochi illuminati che si rivolgono a me, e che lo fanno a proprie spese, sebbene per lo più per colmare le lacune delle scuole, dei maestri privati famosi, dei teatri. Voglio farmi pagare una cifra congrua, ma che potrebbe pagare ragionevolmente qualsiasi comune mortale e con le mie tariffe attuali mi sento a mio agio, per ora.
Insomma, questa mia attuale attività privata per me e per lo Stato è un lusso, che richiede un secondo (e crescente) introito per mantenersi in vita. Niente in contrario agli hobby di lusso, beninteso. Ma io non posso incassare un bonifico, che in quel momento mi serve per vivere, con l'angoscia di come ne pagherò le tasse l'anno dopo: un anno passa molto in fretta. Servono dei presupposti diversi, che al momento non ci sono.
Sono però molto contenta, e grata, di quel che ho costruito assieme a voi; non voglio gettare via il bambino con l'acqua sporca, quello che io faccio è unico al mondo ed è di assoluta avanguardia; semplicemente, al momento non so come fare a mantenere questo bel giocattolo: essendo io stata formata per cantare, comporre e dirigere e non sapendo NULLA di economia e web mastering, il fatto che siamo parlando adesso è già un miracolo ed io lo apprezzo.
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La parte del mio lavoro che io reputo più importante, il mio contributo maggiore alla Comunità, per me è non solo non retribuita, ma ha dei costi: questo non mi importa. Parlo del mio lavoro divulgativo: dei miei social media (in calce) e del costante video editing che essi richiedono; parlo del mio sito, che ospita il Cantare Italiano ARKive e gli estratti delle mie lezioni su cui ogni giorno qualcuno al mondo studia e impara.
Tengo TANTISSIMO a queste due librerie che ho costruito e per questo le mantengo volentieri a mie spese. Io a mia volta dal web prendo tantissimo e mi piace contribuire a mia volta: mi sento attivamente responsabile del livello delle informazioni che si possono trovare sul web e faccio il mio; ciò perché posso; perché ho, da dare.
Non importa se questo patrimonio che ho messo assieme a volte è anche dato per scontato (un po' come il mio buon carattere, del resto; un po' come il sole, come la buona salute), forse proprio perché è gratuito: mi importa che esista e che sia accessibile - sempre e a chiunque. Mi è essenziale che esistano cose bellissime e gratuite, anzi, che le cose più belle in assoluto lo siano. E io - toh - mi sento una di quelle. Se ci deve essere una selezione naturale tra chi mi raggiunge e chi no, non voglio sia operata dalle possibilità economiche, ma dalle affinità elettive (che sono infinitamente più selettive).
Infine, ho un nuovo progetto artistico che per me è essenziale e che ora inizia a richiedere molta della mia attenzione e elle mie energie, che vanno dunque da qui innanzi ottimizzate.
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Non voglio smettere di insegnare. Non potrei: io sono, La Maestra. Ho in qualche modo (re)inventato una professione e ne sento la responsabilità. Né sono il tipo che molla davanti a cose difficili, o anche apparentemente impossibili.
La Maestra insegna che, se il suono in quel modo non esce, o si sforza, non è quella la sua strada e occorre aspettare che se ne trovi un'altra, supportandone il peso ed il pensiero senza intervenire: evidentemente, dovrò trovare un'altra strada.
Se dovesse uscire un buon incarico, in un Teatro o un un'Università, in Italia o all'estero, pur di mantenervi, lo prenderei di certo (a proposito: tenete gli occhi aperti anche per me); le masterclass dal vivo sarebbero anche una buona soluzione, oltre che un bel modo per incontrarsi di persona: perché non vi organizzate? (Quante Sara Gamarro avete da preservarVI, al mondo?) Infine, quando mi va, mi piacerebbe poter insegnare gratis, per il piacere di farlo: mi è sempre costato meno insegnare gratis che sottopagata, o con l'ansia. (Il centenario di Turandot, come già detto, potrebbe essere un'ottima occasione per pensare a qualcosa.)
Insomma: d'ora in poi potrò permettermi di prendere solo progetti (più) grossi: a pagare le tasse di quel che guadagno all'ora, in quell'unica ora che ho l'allievo davanti, pur lavorando sempre e non facendo altro che pensare a come lavorare sempre di più e sempre meglio, non ce la faccio.
E d'ora in poi deve essere (ben) pagato anche il mio meritato e necessario riposo.
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Per tutte queste ragioni, come ho annunciato nella versione inglese e come faccio ogni anno per il mio compleanno, avevo in mente di fare un'ultima offerta sulle mie lezioni nel corso del mese di giugno, ma, vi confesso, da ieri a oggi ho già avuto dei ripensamenti sull'opportunità non solo di farla, ma di continuare a prendere allievi tout court finché non avrò certezza di poter in qualche modo mantenere agevolmente questo braccio della professione. È possibile dunque che decida di smettere da subito di fatturare, ovviamente portando a compimento e a esaurimento tutti i pacchetti di lezioni già pagati/iniziati.
Vi confesso che l'idea mi dà sollievo.
Ci penserò qualche altro giorno e vi farò sapere. Aspettate mie nuove per domenica. Grazie, La Maestra |
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extremely good at this (Graham Vick) a fantastic coach, extremely helpful for young singers as well as experienced ones (Barbara Hannigan) lingual and linguistic genius, almighty for vowel purity (Peter Tantsits) bringing the language, the music and the characters to life; results of the very highes quality (Paul Nilon) the foundation of a role, doesn't go on stage if she hasn't worked with me on it (Jennifer Rowley) magic keystone of vocal technique, musical interpretation and building of the character: a radical rethink of the act of singing (Anna Piroli) her incredible breadth of knowledge makes me feel entirely prepared (Heather Lowe) opened up my voice, and a world before my eyes; every Conservatory should benefit of her teachings (Giulia Zaniboni) a 180° turn in my work with the singers (Theophilos Lambrianidis) like four professionals in one: taking all those elements and conveying them into one single intention (Yiselle Blum) invaluable to make a role really succeed on stage (Ariadne Greif) thoroughly prepared and professional (Marie Kuijken) her work favours deep understanding, which makes the phrasing and vocal line. she is entirely devoted to the art of Opera singing, and her students (Ida Falk Winland) incredibly informed, consistent, knowledgeable Maestro (Michael Corvino) a lifeboat; carrying the torch of finest Italian Opera (Nathaniel Kondrat) a cure and a respect of the Music and the words’ musicality that can be learnt so deeply nowhere else in the world (Matilde Bianchi) an unconventional guardian angel (Giulia Ferraldeschi) |
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