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- Domenica 1 luglio 2018 -

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I CONTENUTI DELLA SETTIMANA

Operatori più pessimisti su Borsa e spread per i prossimi 6 mesi

Aumenta l'incertezza e la sfiducia fra gli operatori di borsa circa le prospettive dei mercati nei prossimi sei mesi. E' quanto emerge dal sondaggio di giugno condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor.

Crescita, prospettive solide ma fattori rischio in aumento

I titoli azionari sono sostenuti dalla crescita degli utili, da un premio di rischio interessante e da un posizionamento prudente degli investitori. L'outlook di metà anno a cura di NN Investment Partners "La questione cruciale per i mercati di oggi è quanto durerà l'attuale periodo di consolidamento economico.

Quando crollerà la borsa americana, mandando in recessione gli USA?

A Wall Street serpeggia un certo nervosismo nelle ultime sedute, complici le tensioni internazionali sui dazi dell'amministrazione Trump, in parte già imposti e in parte minacciati contro Cina, Europa e i partner del NAFTA. Si teme una "guerra" commerciale dagli esiti potenzialmente devastanti per tutta l'economia mondiale, ragione per cui le borse si mostrano abbastanza caute.

QUANTITATIVE EASING E CONTI PUBBLICI ITALIANI

L'acquisto delle obbligazioni governative europee da parte della Banca Centrale Europea (cosiddetto programma di Quantitative Easing) si interromperà ad inizio 2019.

 

Quindi dopo quasi 4 anni di acquisti (marzo 2015 - gennaio 2019), la BCE avrà completato l'opera di iniezione nel sistema finanziario UE di oltre 2.000 miliardi di euro che rimarrà in circolo nel sistema finanziario UE.

 

In pratica: nel gennaio 2019 ci saranno circa 2.300 miliardi di euro investiti in obbligazioni governative depositate nel "dossier titoli" della BCE. Man mano che scadranno e finiranno sul "conto corrente" della BCE, questo denaro verrà utilizzato per comprare altre obbligazioni governative UE.

 

Fino a quando questo denaro-extra rimarrà in circolo?

 

"Per tutto il tempo necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario" Cit. Mario Draghi

 

 

Tradotto: tassi bassi ancora per un lungo periodo di tempo, fino a quando ce ne sarà bisogno.

 

 

Per i Governi UE in difficoltà finanziaria (uno su tutti l'indebitatissima Italia) "tassi bassi fino a quando ce ne sarà bsogno" potrebbe essere l'unica ricetta per uscire dalla crisi finanziaria "montata" nei decenni scorsi e scoppiata tra il 2008 ed il 2010.

 

Questa situazione di "tassi bassi a lungo" consentirà a questi Paesi in difficoltà di rinnovare negli anni (probabilmente lustri) il proprio debito pubblico a tassi molto bassi.

 

Ciò significherà riuscire ad abbassare (gradualmente negli anni) la drammatica e cruciale voce "spesa per interessi" la cui enorme e sempre crescente dimensione rende vane le dolorose misure messe in atto dall' Italia fino ad oggi, ovvero tagli alla spesa pubblica per abbassare i costi e permanere di un alta pressione fiscale per stabilizzare aumentare i ricavi (ricetta che strozza il Paese in una spirale mortale che si morde la coda).

 

 

Dall'altra parte del tavolo di questo discorso (questo tavolo si chiama MERCATI FINANZIARI) troviamo chi invece in difficoltà finanziaria non è ed anzi, ha piccoli o grandi capitali che avanzano, ovvero troviamo gli investitori dell'area UE.

 

Gli investitori in area UE sono chiamati ad abituarsi per diversi altri anni all'era dei tassi bassi. Per consentire ai Paesi in difficoltà di uscire (negli anni) da un vero e proprio "cul de sac" finanziario e consentire la sopravvivenza del sistema finanziario UE ed in definitiva dell' EURO.

 

 

 

Il fenomeno dei tassi bassi potrebbe infine intensificarsi per le obbligazioni più lunghe:  il seguente articolo tratta delle "indiscrezioni" secondo le quali Draghi avrebbe in mente di concentrare i futuri acquisti di obbligazioni "sulla parte lunga delle curva dei tassi".

 

Tradotto: concentrare il reinvestimento di quei 2.300 miliardi in acquisti su obbligazioni governative di lungo/lunghissimo termine e mantenendo il relativo tasso di interesse più basso rispetto al rischio intrinseco di un prestito restituibile tra 15/20/30 anni.

 

Per raggiungere i propri obiettivi di investimento, gli investitori saranno dunque chiamati ad aggiungere rischio finanziario nei proprio portafogli, con relativo aumento della volatilità.

 

Per affrontare questo percorso è fondamentale essere guidati ed affiancati da un esperto consulente finanziario.

 

 

Luca Zaffaroni

Consulente finanziario e fondatore di Moneyplan

 

Bond, Bce valuta "operazione anti caos": curva rendimenti collassa | Wall Street Italia

29 giugno 2018, di Daniele Chicca Quando si pensava che ormai la Bce avesse avviato un processo di ritorno alla normalità delle sue politiche monetarie ultra accomodanti, Mario Draghi potrebbe tirare fuori un altro asso dalla manica e ricorrere ancora una volta alle armi pesanti e straordinarie per mantenere il costo del denaro accessibile a tutti.

FL-RADIO - FinanciaLounge

"Conti alla Rovescia" è la striscia radiofonica firmata da FinanciaLounge. Nasce con l'obiettivo di portare i temi economici e finanziari all'attenzione di un pubblico più vasto, attraverso un linguaggio nuovo e comprensibile. Una vera novità nel panorama dell'informazione dedicata alla finanza.

La globalizzazione fa bene, ma ecco cosa ci serve per farla funzionare meglio

Borse mondiali inquiete e governi pure. I dazi imposti e altri annunciati dall'amministrazione Trump stanno seminando molte paure sui mercati, dove inizia a farsi serio il timore che la globalizzazione come l'abbiamo sinora intesa possa presto cedere il passo a un mondo commercialmente meno aperto, un po' come se tornassimo indietro di qualche decennio, se non agli anni Novanta.

Quando il commercio si interrompe, perdono tutti

Gli effetti di una guerra commerciale si estenderanno ben oltre gli Stati Uniti e la Cina, minacciando stagflazione in tutto il mondo. Il commento di Luca Paolini, chief strategist di Pictet Asset Management I nostri calcoli mostrano che una guerra commerciale su vasta scala tra gli Stati Uniti e la Cina - che riteniamo ancora improbabile - potrebbe portare l' economia globale nella stagflazione e determinare un forte calo dell'azionario mondiale.

DISCLAIMER

 

I dati, le opinioni, e, in generale, i contenuti di Moneyweek hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentano una “sollecitazione all’investimento” o una offerta, né una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di strumenti finanziari e/o di qualsiasi tipologia di servizi di investimento. Le opinioni e le strategie espresse nel presente materiale possono non essere adeguate a tutti gli investitori. Prima di procedere a qualsiasi tipo di investimento si consiglia di rivolgersi sempre al proprio consulente finanziario.

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