L'acquisto delle obbligazioni governative europee da parte della Banca Centrale Europea (cosiddetto programma di Quantitative Easing) si interromperà ad inizio 2019.
Quindi dopo quasi 4 anni di acquisti (marzo 2015 - gennaio 2019), la BCE avrà completato l'opera di iniezione nel sistema finanziario UE di oltre 2.000 miliardi di euro che rimarrà in circolo nel sistema finanziario UE.
In pratica: nel gennaio 2019 ci saranno circa 2.300 miliardi di euro investiti in obbligazioni governative depositate nel "dossier titoli" della BCE. Man mano che scadranno e finiranno sul "conto corrente" della BCE, questo denaro verrà utilizzato per comprare altre obbligazioni governative UE.
Fino a quando questo denaro-extra rimarrà in circolo?
"Per tutto il tempo necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario" Cit. Mario Draghi
Tradotto: tassi bassi ancora per un lungo periodo di tempo, fino a quando ce ne sarà bisogno.
Per i Governi UE in difficoltà finanziaria (uno su tutti l'indebitatissima Italia) "tassi bassi fino a quando ce ne sarà bsogno" potrebbe essere l'unica ricetta per uscire dalla crisi finanziaria "montata" nei decenni scorsi e scoppiata tra il 2008 ed il 2010.
Questa situazione di "tassi bassi a lungo" consentirà a questi Paesi in difficoltà di rinnovare negli anni (probabilmente lustri) il proprio debito pubblico a tassi molto bassi.
Ciò significherà riuscire ad abbassare (gradualmente negli anni) la drammatica e cruciale voce "spesa per interessi" la cui enorme e sempre crescente dimensione rende vane le dolorose misure messe in atto dall' Italia fino ad oggi, ovvero tagli alla spesa pubblica per abbassare i costi e permanere di un alta pressione fiscale per stabilizzare aumentare i ricavi (ricetta che strozza il Paese in una spirale mortale che si morde la coda).
Dall'altra parte del tavolo di questo discorso (questo tavolo si chiama MERCATI FINANZIARI) troviamo chi invece in difficoltà finanziaria non è ed anzi, ha piccoli o grandi capitali che avanzano, ovvero troviamo gli investitori dell'area UE.
Gli investitori in area UE sono chiamati ad abituarsi per diversi altri anni all'era dei tassi bassi. Per consentire ai Paesi in difficoltà di uscire (negli anni) da un vero e proprio "cul de sac" finanziario e consentire la sopravvivenza del sistema finanziario UE ed in definitiva dell' EURO.
Il fenomeno dei tassi bassi potrebbe infine intensificarsi per le obbligazioni più lunghe: il seguente articolo tratta delle "indiscrezioni" secondo le quali Draghi avrebbe in mente di concentrare i futuri acquisti di obbligazioni "sulla parte lunga delle curva dei tassi".
Tradotto: concentrare il reinvestimento di quei 2.300 miliardi in acquisti su obbligazioni governative di lungo/lunghissimo termine e mantenendo il relativo tasso di interesse più basso rispetto al rischio intrinseco di un prestito restituibile tra 15/20/30 anni.
Per raggiungere i propri obiettivi di investimento, gli investitori saranno dunque chiamati ad aggiungere rischio finanziario nei proprio portafogli, con relativo aumento della volatilità.
Per affrontare questo percorso è fondamentale essere guidati ed affiancati da un esperto consulente finanziario.
Luca Zaffaroni
Consulente finanziario e fondatore di Moneyplan