COME CANTARE: From SIGN TO SING in 12 steps (Ita/Eng) |
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FAQ: Does speaking modern Italian help to sing a decent Italian? (DOMANDA: Parlare italiano moderno aiuta a cantare un buon italiano?) ANSWER: As much as studying ancient Rome's Latin does. (RISPOSTA: Circa quanto aver fatto Latino al liceo.) The 12 following steps are therefore internationally valid. (I 12 passaggi qui di seguito descritti sono pertanto internazionalmente validi.) |
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Prendi carta e penna e scrivi **A MANO**, su un foglio completamente pulito (NON SEGNARE LO SPARTITO!!! È GIÀ STATO SEGNATO DAL COMPOSITORE!!!), la porzione di testo che ti appresti a cantare, reperendola da una fonte autorevole (gli spartiti non costituiscono tale fonte) e rispettandone l'organizzazione in versi: NON SALTARE QUESTO STEP, ti rende più sicuro del testo, aiuta la memoria eidetico-fonetica, evidenzia le allitterazioni e le figure retoriche, è il passaggio costituente la messa in musica stessa, da parte del compositore; INDISPENSABILE NEI RECITATIVI.
Su questo foglio, segna **SOLO** le vocali APERTE (toniche, necessariamente), appondendovi una piccola A; prima controlla l'ortoepia (la corretta pronuncia) su un dizionario (io consiglio la Treccani online, perché è più "attrezzata" per le forme arcaiche e per i tempi verbali).
Assicurati di non aprire MAI, foneticamente, nemmeno per distrazione momentanea, qualsivoglia altra vocale tu NON abbia segnato aperta, sia essa tonica chiusa o atona (tra una tonica chiusa e un'atona la fonetica è identica, la differenza essendo unicamente temporale, ossia di durata: le toniche sono più lunghe delle atone e sono sempre percepite, laddove le atone possono, all'occorrenza, essere ridotte addirittura a semi-vocali, a schwa).
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Sul medesimo foglio (o, eccezionalmente, sullo spartito, ma solo se sei nato a Nord di Roma) segna tutti i RADDOPPIAMENTI FONOSINTATTICI (mettendo la consonante in più alla fine della sillaba che precede il raddoppiamento: vado aC-casa; le regole del raddoppiamento le trovi sul mio libro o, anch'esse, su una buona enciclopedia online;
ricorda che a questo preciso scopo io ho creato quel futuro patrimonio Unesco denominato THE CANTARE ITALIANO ARKIVE;
assicurati di dire adeguatamente anche tutte le CONSONANTI ORTOGRAFICAMENTE DOPPIE (ciao, veneti, sì, dico a voi)
e assieme di smussare fino a far sparire, nella dizione, tutte quelle consonanti che NON sono NÉ DOPPIE, NÉ SINTATTICAMENTE RADDOPPIATE, al fine di migliorare il fraseggio e favorire il legato:
se dovesse essere necessario, in caso continuaste a ripetere a pappagallo SEMPRELLLIBERA, quelle consonanti fatele sparire anche visivamente, anche dallo spartito (a mali estremi...), mettendoci sopra una croce (senza delizia).
Raga, poche cose rendono l'italiano cantato obsoleto, finto e stantìo come i falsi raddoppiamenti: "LA MMMORTE!", "LAMMMAMMAMMMORTA!" - ed è subito museo. ("Lo faceva la Freni!". E sticazzi?!?)
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Tieni il foglio sotto mano, prendi lo spartito e, SENZA INTONAZIONE ALCUNA, CANTILLA il testo A TEMPO ESATTO del suo solfeggio, nel rispetto della dizione reperita;
fallo nella tua voce più intima, internamente impalpabile, morbida, dormiente, comoda come la scarpa che non senti al piede nemmeno se ci cammini per ore: questa dizione non devi sapere dove sta e come/dove la metti: non si deve vedere da fuori, devi solo dirla nella mente;
cantilla già legando e appoggiando, questa voce intima sonniloquente, ma soprattutto cantilla già rispettando tutta la punteggiatura vocale lasciata dal compositore (dinamiche, accenti, corone, portamenti, ornamenti); assicurati che tutte le vocali tra loro identiche (ne abbiamo solo 7, e sono sempre quelle, siamo diventati cool per questo), suonino perfettamente identiche nella tua mente e al tuo orecchio, quando le dici;
ripeti ad libitum lo step 5 finché non sai tutto A MEMORIA, ciò perché
se non sai qualcosa a memoria, NON LO SAI .
Se reputi di avere cattiva memoria, o la eserciti (come io prescrivo, cioè costringendoti a CAPIRE ciò che stai facendo, o cambi mestiere: la musica è fatta per produrre memoria. |
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Ora che hai fissato il punto 5, abituati ad eseguirlo, identico in tutti gli aspetti, ma SENZA ALCUN VOLUME VOCALE UDIBILE (come un ventriloquo a cui abbiano tolto anche l'audio): ti sarà utile in metropolitana e dietro le quinte quando vorrai scaldarti, concentrarti e prepararti all'atto cantato, ma, per grazia di Dio, non potrai stancarti la voce con milioni di vocalizzi inutili.
Stai andando a memoria: quando hai un vuoto di memoria (ne avrai milioni, essendo un Uomo del Nostro Tempo con la memoria di un pesce rosso), IO TI VIETO DI GUARDARE LA CARTA: ciò perché tu non sei nato per essere un pesce rosso, bensì per ragionare: cerca di ricostruire, ri-comporre cosa ti manca: ciò ti darà nozioni insperate di metrica, poesia e armonia;
quasi sicuramente, se resisti alla tentazione di controllare subito, ti verrà in mente; se proprio non ti viene, ALLA FINE dell'avemmaria completa andrai a controllare solo il punto specifico: avrai così una serie di note precise, di punti isolati, che, una volta verificati, e ragionati, non scorderai mai più.
A memoria e senza audio, continua a rifinire: minimizza e ammorbidisci ulteriormente i movimenti buccali mentre massimizzi e definisci al massimo la dizione mentale: abituati a questa scissione e dicotomia; estremizzala.
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Ora vai al pianoforte: è il momento di studiare e memorizzare la parte facile, ossia l'intonazione melodica;
SUONA LA MELODIA, senza MAI cantare, SOLO CON LA MANO, sovrapponendoci IL SOLFEGGIO PARLATO DEI NOMI DELLE NOTE (non skippare questo passaggio: devi sempre sapere che nota canti); suonala in tutti i suoi dettagli, INCLUSE TUTTE LE COLORATURE E LE CADENZE;
ripeti finché la mano non fa più alcun errore, leggendo;
continua a ripetere finché non lo sai fare A MEMORIA.
Ora continua a suonare la melodia e, anziché il solfeggio parlato delle note, SOVRAPPONI AL LAVORO DELLA MANO LA CANTILLAZIONE DEL TESTO - sia sonora, come descritta al punto 5, che muta, come al punto 6.
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11. Hai fatto un buon lavoro, riposati. Ripeti tutti i punti sopra elencati fino a quando non ti svegli una mattina (sia essa la mattina dopo, o dopo qualche giorno: dipende dalla complessità del tutto) e senti che "ti scappa", letteralmente, di cantare il pezzo, senza aver fatto nemmeno riscaldamento. Accadrà molto presto: il tuo corpo, lasciando de-cantare le informazioni, avrà già instaurato automatismi preziosi e imparato la tenica necessaria per l'esecuzione più agevole. SE FAI MUSICA CONTEMPORANEA, QUESTO METODO DI STUDIO TI SALVA LA VITA, ANCHE CON POCHISSIMO TEMPO A DISPOSIZIONE. Astieniti dal "provare" a cantare il pezzo: impari errori su errori e diventi insicuro. Non ci devi "provare", ci devi direttamente riuscire. Canta solo se ti è richiesto, se sei pagato per farlo, e se proprio proprio ti scappa tantissimo (è raro: per lo più si canta per insicurezza, per dimostrare qualcosa a sé stessi, che la voce "c'è" e altre stron*ate), limitati a qualche frammento.
In qualsiasi caso, quando canti, SII CONCENTRATO AL 100% e non demandare alla voce quel che TU non sai, non sai fare, non hai studiato bene. La tua voce non ha problemi, se TU non ne hai.
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Questo è solo l'inizio, della Musica. PREGO, La Maestra |
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extremely good at this (Graham Vick) a fantastic coach, extremely helpful for young singers as well as experienced ones (Barbara Hannigan) lingual and linguistic genius, almighty for vowel purity (Peter Tantsits) bringing the language, the music and the characters to life; results of the very highes quality (Paul Nilon) the foundation of a role, doesn't go on stage if she hasn't worked with me on it (Jennifer Rowley) magic keystone of vocal technique, musical interpretation and building of the character: a radical rethink of the act of singing (Anna Piroli) her incredible breadth of knowledge makes me feel entirely prepared (Heather Lowe) opened up my voice, and a world before my eyes; every Conservatory should benefit of her teachings (Giulia Zaniboni) a 180° turn in my work with the singers (Theophilos Lambrianidis) like four professionals in one: taking all those elements and conveying them into one single intention (Yiselle Blum) invaluable to make a role really succeed on stage (Ariadne Greif) thoroughly prepared and professional (Marie Kuijken) her work favours deep understanding, which makes the phrasing and vocal line. she is entirely devoted to the art of Opera singing, and her students (Ida Falk Winland) incredibly informed, consistent, knowledgeable Maestro (Michael Corvino) a lifeboat; carrying the torch of finest Italian Opera (Nathaniel Kondrat) a cure and a respect of the Music and the words’ musicality that can be learnt so deeply nowhere else in the world (Matilde Bianchi) an unconventional guardian angel (Giulia Ferraldeschi) |
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