MONEYWEEK

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- Lunedì 15 Gennaio 2018 -

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Sul risparmio pesa una tassa "occulta" da oltre 10 miliardi

La propensione degli italiani a tenere i soldi "sotto il materasso" o sul conto corrente, dove le famiglie hanno 1.329 miliardi di euro secondo Banca d'Italia, nel 2017 ha prodotto un balzello occulto, causato dalla perdita di potere d'acquisto, di oltre 10 miliardi

Bce pronta a cambiare strategia, volano euro e tassi sui Bund

Le minute della riunione di dicembre hanno rivelato che presto ci saranno novità importanti nella politica monetaria.

Mercati, Fugnoli: nessun grosso calo nel 2018, ma attenti all'inflazione | Wall Street Italia

12 gennaio 2018, di Mariangela Tessa "Il 2018 si profila a doppia narrazione. Da una parte i dati reali, molto buoni fino a prova contraria, dall'altra l'ascolto ansioso di qualsiasi fruscio possa somigliare anche lontanamente a una prova contraria".

il rosso e il nero.pdf

L'Europa prepara un rialzo dei tassi

E se i tassi di interesse in Europa iniziassero a salire? Un'eventualità che non è nell'agenda immediata delle Banche centrali della regione (fa eccezione la Bank of England che a novembre ha dato la prima stretta in 10 anni) ma che, nel medio periodo, non può essere esclusa e che potrebbe avere implicazioni sulle valutazioni dei titoli degli istituti di credito.

GAM: i temi di investimento cui guardare nel 2018 - InvestireOggi.it

Enzo Puntillo, responsabile obbligazionario per i mercati emergenti Da un punto di vista relativo, riteniamo più probabile che sia la BCE a sorprendere i mercati piuttosto che la Fed. Considerato che la ciclica espansione economica europea è meno matura di quella statunitense, lo spread tra i bond decennali tedeschi e statunitensi dovrebbe ridursi, portando i Bund tedeschi a sottoperfomare rispetto ai Treasury USA.

Un "obolo" in vista dei super-profitti

Siamo a gennaio, ma per molte aziende statunitensi è giorno da pesce d'aprile. Schiere di colossi della Corporate America hanno inanellato previsioni di oneri multimiliardari che peseranno sugli imminenti bilanci trimestrali a causa della grande riforma delle tasse varata dal Congresso e dalla Casa Bianca.

Lemanik: dollaro debole,azionario europeo in sofferenza

Highlights Il 2018 sarà caratterizzato da un dollaro debole, secondo Maurizio Novelli (in foto), gestore del Lemanik Global Strategy Fund questo elemento porterà con sé non poche implicazioni: danni ai mercati azionari europei, sosterrà un recupero generale dei prezzi delle commodities in particolar modo dell'oro, continuerà inoltre a sostenere i flussi verso i mercati emergenti.

RISCHI E CONSIDERAZIONI CIRCA L'ASSET OBBLIGAZIONARIO

 


Le obbligazioni sono l'asset class nella quale si concentra generalmente il 70% del portafoglio del tipico investitore italiano.


Quando investiamo il nostro denaro in un'obbligazione ci esponiamo principalmente a due rischi: il più "noto" è il RISCHIO CREDITO, ovvero il rischio che il debitore non sia in grado di restituirci il denaro a scadenza. Maggiore è questo rischio, maggiore è il tasso di interesse riconosciuto all'investitore.

 

Invece che comprare la singola obbligazione, investire con un etf od un fondo obbligazionario (diversificazione) ci consente di azzerare le probabilità di perdere IRRIMEDIABILMENTE il nostro denaro a causa di un default dell'emittente (come i crac Argentina, Cirio, Parmalat, Lehman, banche locali italiane ecc).

 

Tuttavia come nel caso di qualsiasi altra asset class (azioni, case, materie prime, valute), anche i prezzi delle obbligazioni sono soggetti ad oscillazione nel corso del tempo.

 

 

 

Come impatta il RISCHIO CREDITO sui prezzi delle obbligazioni? 

 

Un contesto di mercato che vira verso "crisi/negativo/incerto" vedrà aumentare le probabilità che le aziende e gli Stati in difficoltà finanziarie incappino in un fallimento. In un simile contesto negativo, gli investitori tenderanno quindi a vendere le obbligazioni con profilo di rischio/rendimento più alto (i cui prezzi scenderanno), per trovare rifugio in obbligazioni meno o per niente remunerative ma più sicure (i cui prezzi saliranno). Questa dinamica è chiamata in gergo "Fly to quality".

 

 

Viceversa, un contesto di mercato positivo/solido spingerà gli investitori a vendere le obbligazioni considerate tranquille ma poco remunerative (i cui prezzi scenderanno) per comprare in maggior misura le obbligazioni più redditizie/rischiose (i cui prezzi saliranno). Il cosiddetto "Appetito verso il rischio"

 

 

La sensibilità di un fondo obbligazionario al RISCHIO CREDITO si rileva guardando la qualità media delle obbligazioni presenti in portafoglio.

 

Le obbligazioni vengono valutate in base alla capacità di rimborso dell'emittente.

I gestori dei fondi obbligazionari storicamente di maggior successo riescono a selezionare e comprare bond remunerativi emessi da aziende con business solidi. Nel corso degli anni queste riescono a rimborsare i propri debiti a prescindere dal verificarsi di crisi o profondi cambiamenti del mercato di riferimento. Ciò significa una potenziale, fisiologica e temporanea oscillazione del fondo obbligazionario ma mai la perdita permanente del capitale investito.

 

 

 

 

La seconda variabile (generalmente meno nota) che incide sui prezzi dei nostri fondi obbligazionari è il RISCHIO TASSO, ovvero il rischio che i tassi di interesse presenti in un dato mercato finanziario aumentino. Generalmente maggiore è la durata dell'obbligazione che si compra e maggiore è il tasso di interesse annuo che viene corrisposto all'investitore.

 

L'andamento dei tassi dipende principalmente da alcune variabili economico/finanziarie proprie della comunità valutaria di riferimento. Ad esempio i tassi di interesse applicati in Euro dipenderanno da inflazione e tassi di crescita rilevati nei Paesi che adottano l'Euro, oltre che dalle misure di politica monetaria adottate dalla Banca Centrale Europea.

 

 

Come impatta il RISCHIO TASSO sui prezzi delle obbligazioni? 

 

In un contesto di tassi di interesse che aumentano, gli investitori troveranno sul mercato obbligazioni di nuova emissione che riconoscono tassi di interesse più alti rispetto alle obbligazioni già emesse negli anni/mesi precedenti.

 

Gli investitori vorranno quindi vendere sul mercato le vecchie obbligazioni oggi diventate meno remunerative (i cui prezzi quindi scenderanno) per reinvestire i propri soldi nelle obbligazioni di nuova emissione che offriranno tassi più alti.

 

Viceversa avviene in un contesto di tassi in discesa: gli investitori vorranno comprare le obbligazioni già emesse e che pagano tassi più alti (prezzi che saliranno) a fronte di un mercato che nei mesi/anni a venire offrirà via via nuove obbligazioni con tassi più bassi.

 

 

LA DURATION

 

La forza con cui la variazione dei tassi impatta sui prezzi delle obbligazioni è tanto più intensa quanto è più lunga la scadenza di un'obbligazione.

 

La sensibilità di un fondo obbligazionario alla variazione dei tassi è misurata con un parametro chiamato DURATION.

 

Quindi maggiore è la DURATION di un fondo obbligazionario e maggiore sarà la sensibilità di quel fondo al variare dei tassi di interesse.

Un gestore obbligazionario può utilizzare strumenti derivati per ridurre la DURATION di un portafoglio obbligazionario. Nel grafico possiamo vedere come nel IV trimestre 2016 uno scenario di rialzo tassi non abbia praticamente impattato sul fondo obbligazionario globale (in blu), mentre il benchmark obbligazionario di riferimento (in rosso) abbia subìto una perdita di oltre il 4%.

Anche per quanto riguarda il rischio tasso, le eventuali oscillazioni di prezzo dovute ad un aumento dei tassi sono temporanee e destinate a "riassorbirsi" nel tempo.

 

 

 

Abbiamo quindi visto che anche la parte obbligazionaria del portafoglio, deputata ad essere quella meno volatile, può incorrere in "fsiologiche" oscillazioni di prezzo nel breve/medio periodo.

 

Se per "eccessiva prudenza" si riduce al minimo la volatilità dell'intero portafoglio obbligazionario portando al minimo sia il rischio credito (comprando principalmente fondi con obbligazioni di alta qualità) sia il rischio tasso (comprando fondi con obbligazioni di breve termine), ci sono possibilità che nel medio periodo si incorra nel rischio di non ottenere performance. Questo rischio di ottenere performance basse/nulle diventa ancor più concreto in un periodo di tassi negativi come l'attuale.

 

 

E' quindi utile ricordare che, prima ancora di decidere l'asset allocation di portafoglio, è fondamentale effettuare un'accurata pianificazione degli obiettivi di investimento per orizzonte temporale (e rispettarla nel corso degli anni): se ho deciso di investire del denaro, fatte 100 le mie disponibilità finanziarie, è difficile che mi possa trovare nella situazione di doverle utilizzare tutte e 100 nell'arco dei prossimi 12-36-60 mesi.

 

Una parte (anche quella obbligazionaria che generalmente pesa per un 70%) potrà quindi essere "libera di oscillare", generando poi performance nell'orizzonte temporale definito. 

 

 

Luca Zaffaroni

Consulente finanziario e fondatore di Moneyplan

Duration

La duration misura il rischio di tasso di un bond tenendo conto di scadenza, rendimento, cedola e possibilità di rimborso anticipato. La combinazione di tutti questi fattori dà un risultato che corrisponde alla sensibilità del valore di un bond alle variazioni dei tassi di interesse.

Obbligazioni, rendimenti interessanti dagli high yield dei settori difensivi

Politiche monetarie estremamente accomodanti, favorevoli dinamiche domanda/offerta, crescita sincronizzata dell'attività economica nella maggior parte delle economie avanzate e la ripresa di alcuni mercati emergenti: sono questi gli ingredienti che hanno favorito il netto rialzo di utili e ricavi aziendali in tutte le regioni con benefici sulle quotazioni del mercato obbligazionario.

Prepararsi meglio per pianificare, ecco il motto del 2018 - News - FinanciaLounge

All'inizio dell'anno si moltiplicano le previsioni sugli andamenti dei mercati finanziari. Tuttavia, invece di perdersi dietro inutili e, spesso, fuorvianti esercizi, è decisamente meglio dedicarsi al " tagliando" al portafoglio, per verificare l'adeguatezza della sua diversificazione con gli obiettivi della pianificazione familiare.

In questi 10 anni di esperienza professionale mi sono accorto che uno dei più importanti compiti del mio lavoro è difendere l'investitore dal suo più grande nemico: se stesso (e le sue trappole mentali).

 

Ho trovato lo stesso concetto scritto nell'introduzione di questo interessante piccolo libro di Finanza Comportamentale: "Penso dunque investo". Pochi euro (ebook) ben spesi.

 

(Nel 2017 il Nobel per l'economia è andato proprio al padre della Finanza Comportamentale, Richard Thaler.)

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Andamento Borse 2018

Andamento Borse 2018 | Piktochart Visual Editor

Quale tasso di interesse annuale mi verrebbe riconosciuto se prestassi del denaro alla Grecia per 3 anni? Il 2,2%

 

E se li prestassi alla Germania per 3 anni? -0,436%

Curva dei tassi Paesi Euro

Curva dei tassi Paesi Euro | Piktochart Visual Editor

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