CANTARE ITALIANO TRAINING: LA DOLCE VITA ANTE LITTERAM |
|
|
Gli antichi egizi non vivevano di profilo; l'antica Grecia non era beige e nel XVII secolo le voci cantate vibravano. Così la dolce vita è un concept - attorno a cui ruotava una "propaganda turistica"del Bel Paese - antecedente di secoli sia il Paese stesso, che la denominazione felliniana di tutto quanto un Paparazzo potesse andare in caccia. E di "Marcello!" vari ed eventuali le partiture belcantistiche letteralmente esplodono. |
|
|
Sono le sei di mattina di un Ferragosto e fa già troppo caldo per continuare a dormire, ergo eccomi qui a spiegarvi perché cantare l'Opera in un certo modo equivale a cantare Aida mettendosi di profilo come nei geroglifici per essere filologici. Nella musica classica abbiamo sviluppato un musichese, uno slang sulla base delle partiture - oltre che una filosofia, una narrazione storica, che non ha niente a che fare con la stretta realtà, nuda e cruda - televisiva - che si voleva rappresentare semplicemente per quella che era, pur con la tecnologia a disposizione. Se quando guardate un film vedete la gente di profilo, forse avete messo un CD nel lettore VHS. Ci sono due tecnologie che probabilmente non si stanno capendo.
|
|
|
Non abbiamo iniziato a fare film quando abbiamo sviluppato la tecnologia necessaria: abbiamo sviluppato la tecnologia necessaria al cinema perché fare film è un bisogno intrinseco dell'uomo. Quelli che chiamiamo antichi intendevano lasciare traccia della loro modernità e contemporaneità, non della propria antichità (sarò banale, ma pure voi, quando suonate e cantate - eh?). Nella musica classica, "classica" sta per "tuttora, ergo verosimilmente per sempre, contemporanea". Il classico è contemporaneo al quadrato, e ben oltre il limite tecnologico - ragion per cui vogliamo dirlo ai posteri, sapendo che gli interesserà ancora. |
|
|
Capiamo le cose solo osservandole muoversi: il sole rispetto alla Terra, tipo; ed ecco, è passato un giorno. Una parola è già, per definizione, un moto: parabola, palabra: la traiettoria di ascesa della voce ad un accento e il suo naturale, gravitazionale decadimento. La parola è già un film. Mot, motto, la descrizione di un movimento, di un viaggio. Riuscite a sentire, quell'aria, quando cantate quell'aria? Sapete farla respirare a chi vi ascolta?
O vi limitate al cantantese, alla messa di voce perfetta - che meglio saprebbe farla solo la manopola del volume dello stereo? Vi limitate ad essere esperti di pellicole in celluloide, o sapete effettivamente proiettare il film?
C'è sprezzo, nelle vostre acciaccature? E gli staccati sanno essere all'occorrenza melliflui, viscidi, languidi, erotici? Lo capite quando, a dispetto del contenuto del dialogo, apparentemente innocente, siete davanti a una scena di sesso?
Avete una tecnologia tale per cui, in una partitura, riuscite a vedere delle raffinatezze degne dell'Actor Studio americano - o vedete solo grossi pixel, solo una parodia della Commedia dell'Arte?
Per lo più ci illudiamo soltanto di saper - veramente - leggere la musica. |
|
|
Quella tecnologia HD - io la insegno. E insegno a insegnarla. Tra un mese parte il mio primo corso di formazione al Cantare Italiano. Sarà fornito in due versioni separate, monolingua: italiana e inglese. Si terrà a partire dall'autunno 2024 e si chiuderà entro la primavera 2025, in 15 sessioni di gruppo, da 2 ore ciascuna, che vedranno coinvolti massimo 4 partecipanti - i quali prima apprenderanno da me e poi applicheranno, insegnandosi a vicenda sotto la mia supervisione. Il costo complessivo del corso è di €999 a partecipante.
Rispondi a questa email se ti interessa partecipare. |
|
|
Queste conversazioni - che non sono monologhi, ma appunto conversazioni, grazie alla qualità degli interlocutori - sono essenziali ed io sono grata per l'opportunità che mi concedete di pensare ad alta voce in vostra presenza: tutto il nostro lavoro dal vivo ne è nutrito enormemente. Grazie per essere i miei Mastroianni, le mie Ekberg, i miei laconici eppure epigonici Paparazzo. Buon Ferragosto,
La Maestra |
|
|
extremely good at this (Graham Vick) a fantastic coach, extremely helpful for young singers as well as experienced ones (Barbara Hannigan) lingual and linguistic genius, almighty for vowel purity (Peter Tantsits) bringing the language, the music and the characters to life; results of the very highes quality (Paul Nilon) the foundation of a role, doesn't go on stage if she hasn't worked with me on it (Jennifer Rowley) magic keystone of vocal technique, musical interpretation and building of the character: a radical rethink of the act of singing (Anna Piroli) her incredible breadth of knowledge makes me feel entirely prepared (Heather Lowe) opened up my voice, and a world before my eyes; every Conservatory should benefit of her teachings (Giulia Zaniboni) a 180° turn in my work with the singers (Theophilos Lambrianidis) like four professionals in one: taking all those elements and conveying them into one single intention (Yiselle Blum) invaluable to make a role really succeed on stage (Ariadne Greif) thoroughly prepared and professional (Marie Kuijken) her work favours deep understanding, which makes the phrasing and vocal line. she is entirely devoted to the art of Opera singing, and her students (Ida Falk Winland) incredibly informed, consistent, knowledgeable Maestro (Michael Corvino) a lifeboat; carrying the torch of finest Italian Opera (Nathaniel Kondrat) a cure and a respect of the Music and the words’ musicality that can be learnt so deeply nowhere else in the world (Matilde Bianchi) an unconventional guardian angel (Giulia Ferraldeschi) |
|
|
|
|