NOTIZIARIO 10 >2022 ACCADEMIA RINASCITA 18

 

LA QUESTIONE SOCIALE

 

 

Anno 1 - Numero 10 - MARZO 2022 Bollettino mensile d'informazione e rubrica di notizie di Accademia Rinascita18 Ente di Formazione Culturale | Editore: Margarida Tavares | Direttore responsabile: Maria Samonà | Sede legale, amministrazione: Via Alessio Narbone 58 - Palermo 90138 | P.Iva e C.F.06662510822.

ARGOMENTI: IL PIANETA DELLE MACHINE: IL NOSTRO FUTURO? di Ingo Hoppe (2°parte) > ANTROPOSOFIA (9°puntata) >  LA QUESTIONE SOCIALE NELL'UMANITÀ CONTEMPORANEA (2°conferenza) di Carmelo Samonà > IL SENSO DELL'ORA PRESENTE di Piero Cammerinesi > TRIPARTIZIONE: COME AGIRE INTERIORMENTE IN TEMPO DI PANDEMIA... di Marco De Berardinis > EVENTI FORMATIVI MARZO E APRILE 2022. 

Foto di Stefano Fogato

    Editoriale    

 

Bentornati alla lettura di questo nuovo numero del notiziario. Questo mese appare denso di novità e ciò anche in armonia con l’arrivo della Primavera. Come ogni anno. I ritmi annuali danno alla nostra coscienza la serenità di una continuità nel tempo, al di là del baccano superficiale. La luce esterna aumenta e ci apprestiamo a raccogliere i fiori e i frutti di un cupo e laborioso inverno. L’aria probabilmente si schiarirà mostrando molte realtà.

La consuetudine di estrarre articoli dalla preziosa rivista Kairòs, edita alla fine degli anni 90 e a cavallo del millennio, diventa un ottimo spunto di riflessione che conduce l’umanità a comprendere come sia giunta ai tempi odierni. La genialità della creatrice, Clara Romanò, fa di questa rivista una testimonianza incredibile della facoltà che l’uomo possiede, di vedere il divenire con molta chiarezza, prima che esso si compia. La cosa sorprendente però potrebbe essere quella di leggere questi articoli usandoli come le briciole di Pollicino nella famosa fiaba, facendoci ritrovare le motivazioni originarie del nostro essere odierno.

In questo numero pubblichiamo la seconda parte dell’articolo di Ingo Hoppe, “Il pianeta delle macchine, il nostro futuro?” dal Kairòs n° 28, che ci aveva intrigato con la interpretazione profonda del film Guerre Stellari in cui avevamo riconosciuto i due protagonisti, Luke Skywalker e Darth Vader, come rappresentanti, rispettivamente, dell’Io umano e di Arimane. 

Si poteva giungere a conclusioni estremamente interessanti considerando il forte legame che unisce i due. Forse però in questa primavera potremmo fare rinascere ciò che si chiama “buon senso” e fare esperienza davvero, prevenendo anziché curare dopo. Salutogenesi della biografia. Esercitare la destità può oggi significare non inseguire la tecnologia subendola ma accettarla ed educarla, riconoscendo che anch’essa ha bisogno di essere indirizzata, inglobando in lei contenuti fondanti per conoscere l’Umano.A questo scopo la pedagogia Waldorf è una Via Maestra per preparare strutturalmente i giovani - che sono coloro che fronteggeranno un Darth Vader senza più travestimenti - a non temere le forze del male né considerarle più potenti della loro Umanità e a coltivare e promuovere la presenza intorno a loro dei regni della natura, vegetale e animale (i quali sappiamo tutti che saranno i prossimi bersagli), regni della natura che sono esenti dal subire il fascino del subumano ed evocano in noi ogni giorno i sentimenti di bellezza, amore, bontà. Essi, questi regni, devono a mio avviso, entrare a scuola tra le materie di educazione al vivere nel mondo. Rappresenteranno un sano nutrimento dell’Anima che, così sostenuta, potrà aiutare l’Io a fronteggiare il confronto che potevamo forse eludere fino alla fine del millennio, ma oggi ci aspetta. E, se è accaduto, è giusto così. 

 

Maria Samonà

 

 

Seconda parte - continuazione dal nr. 9 Febbraio 2022

 

IL PIANETA DELE MACCHINE: IL NOSTRO FUTURO? 

di Ingo Hoppe

 

Ma torniamo al tema principale di Guerre Stellari, ossia la vittoria sul male.  Da questo punto di vista, è di particolare significato il duello con le spade-laser tra Luke Skywalker (The Sun-Heaven-Walker) e Darth Vader. Sullo schermo cinematografico è chiaro a tutti come questo “Darth-Arimane” possa essere vinto: non certo con assalti alla cieca e neanche attraverso una campagna militare. No, la vittoria può venire solo in una partita individuale all’insegna della concentrazione, con la spada-laser come arma, in un combattimento vigile, del tipo di quelli praticati nelle scuole di recitazione per sviluppare la presenza di spirito e la certezza degli obiettivi nei duelli verbali. È questa tagliente spada di luce che cosa rappresenta come immagine? Non è forse il simbolo della luce della libera capacità di giudizio, brandita con abilità dal misurato pensatore e “cavaliere dello spirito”? L’illusione materialistico-arimanica, che può trovare espressione, tra l’altro, nell’amore eccessivo per le macchine, è una costruzione scientifica del pensiero piena di sofisticati trucchi ma anche di molti fatali errori- che può essere perciò individuata solo attraverso una cristallina capacità di giudizio. In questo modo, mentre procediamo verso una conoscenza della realtà spirituale, Arimane, il dio della maya può essere battuto.  Al cinema gli spettatori sussultano per la partecipazione, mentre l’eroe solare Luke Skywalker combatte la sua battaglia contro l’Impero di Darth Vader. E tutti sono visibilmente sollevati quando la “stella della morte” alla fine esplode. La loro soddisfazione per la sconfitta di Darth-Arimane è euforica. Questa vittoria è come un sogno, ma sognato inizialmente solo al cinema. Nella realtà, d’altro canto, l’eccessivo entusiasmo high tech della nostra civiltà va avanti indisturbato. Ed è sicuramente questo che vorremmo vedere “esplodere” (o almeno sottomesso): l’Arimane della vita reale “LA STRADA CHE PORTA A DOMANI”. Chi non solo sta sognando ma sta anche vivendo i suoi sogni - anche se in una direzione esattamente opposta - è, ad esempio, Bill Gates. Il capo della Microsoft - dall’inizio dello scorso anno responsabile solo della parte “visionaria” dell’azienda- con uno zelo quasi missionario sta portando avanti una campagna per la completa informatizzazione di tutti gli aspetti della nostra civiltà. È principalmente grazie ai suoi sforzi che l’industria high tech sta attualmente attraversando una fase di trasformazione di portata storica- si dice che stia festeggiando nientemeno che una seconda rivoluzione industriale. È la “Strada che porta a domani”, percorsa a tutta velocità, tanto per evocare il titolo che con piena coerenza Gates ha scelto per un suo recente libro (The Way Ahead del 1995 ndr). Ma il problema è: dove ci sta portando questa “strada”? Un nevrotico orientamento futurista ha contagiato l’industria informatica nel suo insieme. La spinta verso l’innovazione in questo settore porta allo sviluppo di nuovi prodotti a ritmi incredibili, cosicchè ciò che solo ieri era stato accolto come l’ultimissima novità oggi è già inutilizzabile. Di fatto ci vediamo costretti a considerare obsolete quelle tecnologie con cui ci siamo appena familiarizzati e ad abbandonarle per imparare ad usare i prodotti più recenti: una “strada che porta a domani” da percorrere a tutta velocità, come in una corsa sull’autostrada- proprio come nell’illustrazione che compare sulla copertina del libro di Gates. Il messaggio è: per l’amore del cielo, non ti fermare, nessuna sosta per riflettere!Questa corsa in avanti a capofitto va di pari passo con il braccio di ferro continuamente in atto tra quanti vogliono primeggiare nel mondo dell’economia. Chi non è rapido e innovativo resta al palo nella lotta capitalistica per la sopravvivenza. E’ indispensabile vincere la grande corsa sull’autostrada del business, una corsa in cui le aziende si affrontano ai margini estremi del progresso. In questa corsa il colosso informatico di Gates, la Microsoft, finora ha ottenuto ottimi risultati. Ed è questo che gente come Gates trova entusiasmante: “Il mio principale obiettivo è quello di mantenere la Microsoft in una posizione di testa attraverso una continua innovazione. È un po' sconcertante vedere che nel corso dello sviluppo della tecnologia informatica non c’è azienda che sia riuscita a restare nella posizione di testa che occupava in un certo momento (…) Io vorrei infrangere questa regola. Davanti a noi c’è la soglia che separa l’era del personal computer da quella dell’Autostrada (la rete informatica totale, nda). Vorrei essere tra i primi a varcare questa soglia. Un orientamento unilaterale proteso in avanti reca squilibrio all’essere umano. Metaforicamente parlando, l’essere umano perde la sua posizione eretta e finisce in una posizione orizzontale simile a quella degli animali, in cui la testa non sta più in alto, ma si protende avidamente verso il basso e in avanti, in un orientamento materialistico verso il futuro, fiutandosi attorno alla ricerca di quel nutrimento che sono le informazioni sulle tecnologie sempre più avanzate. La sfera degli arti, del metabolismo e dell’addome, nella nuova organizzazione, si eleva d’altra parte ad una postura non più subordinata alla testa, venendosi a trovare sullo stesso piano orizzontale della testa. Così essa costituisce l’attuale fonte di motivazione per la produzione di tecnologie super-intelligenti, nel quadro della lotta economica per la sopravvivenza. Come abbiamo detto, l’unilateralità arimanica può essere vista come uno stimolo della volontà che opera nel sistema metabolico e degli arti dell’essere umano- cioè nell’inconscio della sua volontà- portandolo così a subire eccessivamente il fascino della tecnologia delle macchine. Gates parla a più riprese del suo grande entusiasmo per le enormi possibilità offerte dal continuo progresso tecnologico. “L’idea di vedere nel futuro e di cogliere i primi segnali delle possibilità rivoluzionarie che esistono mi riempie ancora di eccitazione. Mi considero incredibilmente fortunato ad avere ancora la possibilità di svolgere un ruolo all’inizio di uno storico cambiamento. Questa particolare sensazione di euforia l’ho provata per la prima volta da adolescente, quando ho cominciato a capire fino a che punto, un giorno, i computer sarebbero stati a buon mercato ed efficienti (…). Una delle ragioni per cui ero così deciso ad avere parte attiva nello sviluppo dei personal computer era sicuramente il desiderio di possederne uno”.FUTURODIPENDENZA E DISTRUZIONE DELL’AMBIENTE. Questa spinta estrema verso la meccanizzazione, unita alla tipica dipendenza arimanica dal futuro di cui abbiamo parlato, porta alla distruzione dell’ambiente della natura vivente. E questa è la distruzione di quanto ci viene da epoche passate, in quanto la natura è la sintesi dei passati cicli evolutivi. Essa è la prova tangibile del fatto che nel tempo vi è stato un processo evolutivo infinitamente grandioso. Ogni albero, ogni animale e il corpo umano sono colmi di una intelligenza, di una saggezza e di una bellezza così elevate che, a paragone, ogni intelligenza meccanica non è che un’imitazione dilettantesca. La scienza materialistica potrà anche cercare di dimostrare il contrario con argomentazioni involute e supercomplicate ma la natura resta e, fin quando esisterà, rimarrà nel suo insuperabile genio una prova dell’esistenza di una realtà creativa che opera invisibile al suo interno. Ed è con la natura- oltre che con le opere d’arte prodotte dall’Uomo- che,  spingendoci oltre la superficie del mondo di tutti i giorni, potremo fare l’esperienza di un incontro con la realtà spirituale. E’ qui che troveremo un ponte verso il regno dell’eterno, verso la divina sfera creativa che vive anche nell’essere umano ( in quanto egli ha in essa la sua sorgente).Distruggere l’ambiente significa anche distruggere questo ponte e interrompere il cammino dell’essere umano verso il divino. Arimane non vuole che troviamo la strada che ci ricondurrà alla realtà dello spirito-creatore. Per mezzo della civiltà del computer che Gates desidera così ardentemente, l’essere umano sarà sempre più imprigionato nel mondo meccanico dell’apparenza che lo esclude dalle forze creative della natura esteriore e che al tempo stesso distrugge questa. Che Gates lo abbia fatto di proposito o meno, il panorama delineato nel suo libro è esattamente ciò che resterebbe se l’obiettivo arimanico della distruzione dell’ambiente venisse raggiunto: e cioè il deserto e la macchina (L’autostrada). Se tutta la natura vivente viene uccisa, resterà solo ciò che è morto, come ci mostra la copertina del suo libro. Solo minerali, misure, numeri e pesi. Le linee matematiche e le proporzioni della strada sono come un’immagine del regno della misura, dei numeri e dei pesi della vera sfera arimanica. La copertina del libro è perciò l’esatta rappresentazione dell’unilateralità di Arimane e quindi una caricatura dei contenuti del libro. Contenuti che altro non sono che un inno di lode, ripetitivo e senza fine, di un mondo di meravigliosi computer, l’espressione di uno struggente desiderio per un futuro “pianeta delle macchine”.Come abbiamo detto, una delle intenzioni di Arimane è eliminare dalla Terra non solo la natura vivente e animale ma, “in particolare, portare via anche gli uomini” in modo da costringerli a vivere su un “pianeta delle macchine”. La cacciata dell’essere umano dalla Terra sarebbe l’obiettivo finale che Arimane vorrebbe raggiungere e rappresenterebbe l’ultimo capitolo della sua storia del mondo del futuro. Quando il lettore del libro di Gates, The Way Ahead, capitolo dopo capitolo, arriva alla fine, chiude il volume e vede l’illustrazione sulla retrocopertina. E’ un’immagine a specchio di quella della copertina ma con una differenza: l’essere umano che c’era prima ora è scomparso, è stato “portato via dalla Terra”. La copertina del libro dà un quadro esatto delle conseguenze che si avrebbero se il contenuto del libro diventasse realtà.

 

I brani sono tratti dal libro di Gates

PUBBLICAZIONE A PUNTATE DEL DOTTORE CARMELO SAMONÀ

ANTROPOSOFIA

    9° puntata  01/03/2022    

 

(Continuazione dal numero precedente febbraio 2022)

... la necessità è il substrato della libertà e, in una prospettiva superiore, tutto quello che ci accade per necessità è la cosa migliore possibile che ci possa accadere perché è l’unica cosa che ci dà l’opportunità di evolverci.

Come vedremo questa prospettiva costituisce un elemento importante nel cammino di autoconoscenza e di autotrasformazione. In questa prospettiva siamo disposti a riconoscere che il pensiero nella sua essenza non è quel conglomerato di opinioni soggettive con il quale siamo attaccati per ragioni che ci rimangono ignote, conglomerato che va considerato il prodotto morto, il residuo morto, il sedimento morto di un pensiero entro una coscienza debole. Questo è un prodotto del pensiero privato della sua potenza originaria, così come qualunque essere o oggetto della realtà che ci appare davanti. Invano tentiamo di esaurire il contenuto della verità in queste carcasse di pensiero alle quali ognuno è attaccato per ragioni estranee alla verità e intimamente connesse alla paura della morte, cioè al desiderio di sopravvivere alla morte, di fare sopravvivere alla morte il possesso del proprio essere materiale, prima di tutto il possesso delle proprie opinioni. L’attaccamento e il possesso e la difesa delle proprie opinioni rappresenta la forma più originaria di proprietà privata, forma dalla quale trae origine ogni guerra possibile, perché una delle spinte fondamentali verso la guerra è la paura della morte, è dalla paura della morte, da quello che si potrebbe chiamare l’istinto di morte deriva l’attaccamento e l’impulso al possesso, l ’impulso all’accumulo, prima di tutto il possesso, l’attaccamento e l’accumulo delle proprie opinioni. Bisognerebbe allenarsi ad avere verso le proprie opinioni lo stesso attaccamento, anzi la stessa mancanza di attaccamento che si ha verso le opinioni altrui. Siamo attaccati alle nostre opinioni nello stesso modo con cui siamo legati ai nostri soldi e alle nostre proprietà.  

Ciò che fa morire il pensiero nell’ideologia è la paura della morte. Quando, attraverso l’osservazione introspettiva e la concentrazione  meditativa ci si eleva oltre l’attaccamento al punto di vista della propria opinione in realtà si avvia quel cammino che ci condurrà a varcare la soglia. Infatti varcare la soglia è intimamente connesso con la capacità di elevarci oltre quel punto di vista unilaterale che è determinato dalla relazione col corpo. Non è una separazione da questa relazione, ma una elevazione nella quale questa relazione semmai si rinsalda, ma come strumentale alla relazione dell’io con la realtà. Non appanna più la coscienza dell’io trasformando un punto di vista unilaterale in un punto di vista universale, ma appare oggettivamente per quella che è come una determinazione dell’io, nella quale l’io non si perde ma rimane entro l’identità con se stesso. Appare come una determinazione particolare della natura universale dell’io, come una stazione della sua evoluzione verso se stesso e quindi come una condensazione del suo Karma. L’io infatti non è se stesso, ma diviene se stesso.

In questo elevarsi ad una prospettiva nuova verso se stesso, in una prospettiva nella quale egli stesso appare con lo stesso grado di oggettività di ogni altro essere, l’io incontra in realtà il nulla di se stesso, la sua controimmagine negativa, il cumulo del suo destino irrisolto, il suo non essere. Incontra di se stesso ciò che ancora non è, cioè la capacità di divenire se stesso nell’evoluzione trasformando il non essere in essere, cioè divenendo se stesso attraverso la potenza di se stesso. In realtà l’io nasce a se stesso. Prima oltre la Soglia non rimaneva nulla. Ora invece comincia a germinare la sua essenza.

 

 

LA QUESTIONE SOCIALE NELL'UMANITÀ CONTEMPORANEA

2° conferenza

 

 

GRUPPO DI STUDIO NAZIONALE,

svoltosi da Aprile a Novembre del 2021.

 
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IL SENSO

DELL'ORA PRESENTE

Di Piero Cammerinesi

 

Sono giorni speciali, questi. Giorni – anzi mesi – in cui assistiamo ad un duplice fenomeno. Coloro che si rifiutano di usare un pensiero critico sono sempre più avvinti dal “pensiero unico” della narrazione ufficiale mentre coloro che, cercando di interpretare i segnali dello “Spirito del Tempo”, iniziano a sviluppare quello che Massimo Scaligero chiamava un “pensiero rischiarato”, iniziano ad avere una visione più ampia degli eventi. Tranquilli, non intendo fare nessuna polemica o essere divisivo in alcun modo; si tratta di semplici osservazioni.  Come ho già avuto più volte modo di sottolineare, non si tratta di no-vax o pro-vax ma di utilizzare “in proprio” il pensiero critico e non subire quello imposto dalla manipolazione globale.

 

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LIBERO PENSARE

... Ma possiamo anche richiamare alla mente le parole di Rudolf Steiner, pronunciate a Londra 24 agosto 1924:

 

Questo dovrebbe sollecitare l’antroposofo: io sono qui, l’impulso antroposofico è in me, e io lo riconosco come l’impulso di Michele; aspetto, e nell’attesa mi rafforzo mediante il giusto lavoro antroposofico nel presente, sfrutto il breve periodo che è concesso proprio agli antroposofi nel secolo ventesimo tra morte e rinascita, per ritornare alla fine del secolo e continuare il movimento con forza ancor piú spirituale. Mi preparo a questa nuova epoca tra il ventesimo secolo e il ventunesimo (cosí si dice una vera anima antroposofa) poiché sulla terra vi sono molte forze distruttive.

 

Tutta la vita culturale, tutta la civiltà è destinata alla decadenza, se la spiritualità dell’impulso di Michele non afferrerà gli uomini, se essi non saranno in grado di risollevare la civiltà che oggi rotola verso il basso.

 

Se ci saranno anime sinceramente antroposofe che introducano in questo modo la spiritualità nella vita terrena, si avrà un movimento verso l’alto; se non ci saranno, la decadenza continuerà. La guerra mondiale, con tutte le sue conseguenze, sarà solo l’inizio di mali peggiori. Oggi l’umanità è di fronte a una grande scelta: o di vedere precipitare nell’abisso tutta la civiltà, oppure di innalzarla di nuovo mediante la spiritualità, di condurla avanti nel senso insito nell’impulso di Michele che precede l’impulso del Cristo.

 

(R. Steiner, Considerazioni esoteriche su nessi karmici, O.O. 240, Ed. Antroposofica, p.280)

 TRIPARTIZIONE

 

COME AGIRE INTERIORMENTE IN TEMPI DI PANDEMIA

AI SEMPRE PIÙ INTRICATI ROTOLI DI MATASSA DELLE LEGGI PROIBITIVE.

 

 

Di MARCO DI BERARDINIS

 

 

In un periodo dove ci dovremmo aspettare la fine dell’ansia che ha accompagnato la pandemia, perché in un modo o nell’altro, si dovrebbe essere in grado di padroneggiare i protocolli di guarigione dalla malattia, ci siamo invece ritrovati in una matassa di leggi proibitive per chi non è sottomesso alla vaccinazione di Stato. Ora la domanda è, manifestazioni in piazza a parte o scioperi, è possibile agire interiormente o collettivamente a questi eventi che sembrano soprusi ?

In genere, le forze che si oppongono alla nascente Autocoscienza umana, come vediamo , tendono  a creare delle potenti forme pensiero sulle persone nel cui inconscio rimangono frasi stereotipate, frasi fatte, ossia l’antitesi del pensiero pensante. Frasi come: hai un bambino e non ti vaccini? Ti vaccini e così stai sicuro, bisogna vaccinarsi, un po' di senso civico ecc… si fissano permanentemente nell’inconscio delle persone le quali ritengono a ragione di fare pace con la loro coscienza, e poter così in qualche modo esorcizzare la paura e evitare la riflessione dovuta con la loro coscienza, anzi tacitarla.  Proficuo in tal senso meditare sulle proprie colpe di cittadino, in special modo su

  1. come spendiamo il denaro,
  2. se ci piace avere il suv,
  3. come gestiamo il divertimento,
  4. se andiamo a ricercare il gusto nei ristoranti più INN ecc...
  5. e ancora se riteniamo morale controllare il green pass ai clienti anche se ce lo impone lo Stato,
  6. è corretto fare determinate azioni tacitando la coscienza con la frase: A me mi hanno detto di fare così ecc…

Quando un vigile verbalizza una multa per un’infrazione di poco superiore ai 50 km/h che non ha provocato alcun danno a terzi, solo perché gli viene ordinato, o addirittura si convince che è giusto procedere in tale direzione perché lo dice la Legge, cosa si deve aspettare dalla vita se non prima o poi un evento che gli si palesa in modo da non avere lui vie d’uscita? Non voglio dire che dall’oggi al domani bisogna essere disubbidienti, ma che bisogna fare questi esami di coscienza in modo che un numero sufficiente di persone possa assieme iniziare a cambiare lo stato delle cose. Chi crede che una volta vaccinato (siero genico), può tornare alla vita di prima, vive di pura illusione. Senza la dovuta riflessione che dovrebbe portare la Pandemia, non vi può essere libertà.

Veniamo al dunque, in questo contesto, e lo diremo di sfuggita, invece di sbandierare a destra e a manca i piani dell’elite, e lo sbandieramento andrebbe fatto sempre con i toni più pacati possibili, basterebbe che quei gruppi di persone si mettessero tutti insieme a gridare frasi del tipo : “il potere dell’elite globalista diventa sempre più ininfluente", “il potere delle multinazionali è inesistente”, “il popolo diventa sempre più sovrano”. Se si vuole procedere in questa direzione, per chi ha a cuore il tema della Tripartizione dell’organismo sociale, unica via d’uscita, può meditare ogni giorno una pagina dei Punti essenziali della Questione sociale, oppure dei libri Esigenze sociali dei Nuovi tempi, I capisaldi dell’economia…ecc.. ciascuno nelle condizioni in cui lo mette la Vita.

Questo tipo di lavoro, individuale o meglio in gruppo, sarebbe già un fortissimo argine alla devastazione sul piano culturale che stiamo vivendo, con la diffusione di dati falsi e menzogne che è opera di Arimane.

Pensavamo di vivere in una società democratica e invece abbiamo scoperto di vivere in una società di persone per lo più egoiste che godono di discriminazioni e si prestano acriticamente a controllori e questa è opera di Lucifero.

Infine la malattia e la morte, nonostante alcuni collaudati protocolli di cura, ivermectina e idrossiclorochina, e questo è opera degli asura.

Affidarsi al Cielo con La dedizione a ciò che viene chiamata “saggezza divina” presente negli eventi, la sicurezza che ciò che verrà deve essere e che, in qualche direzione, darà frutti fecondi, l’evocazione di tale atmosfera nelle parole, nei sentimenti e nelle idee: questo è lo stato d’animo della preghiera di devozione., è l’inizio della vera rivalsa.

 

In corsivo, frase tratta Dalla conferenza di Rudolf Steiner “L’intima natura della preghiera”, Berlino 17-02-1910

 

 

Il seminario ha lo scopo di fornire delle basi metodologiche e dei contenuti dell’antroposofia,

in modo da aprire alla possibilità,

attraverso la loro conoscenza e il loro uso,

di intraprendere un cammino

che renda possibile un esercizio interiore

di autoconoscenza

e di autotrasformazione.

 

 

 
Scheda corso

MARZO 22

CORSO DI FORMAZIONE PER MAESTRI DI EDUCAZIONE ELEMENTARE

 

DAL 12-13 MARZO 2022 - 104 ore

 

L’educazione del secondo settennio presenta degli aspetti particolari legati alla natura del bambino in questa fase evolutiva. Per effetto della trasformazione del rapporto con la realtà rispetto al primo settennio, il bambino sviluppa una prima forma di socialità rappresentata dalla frequentazione della scuola. Questa differenziazione tra ambiente familiare e ambiente scolastico è anche in relazione con la differenziazione entro la coscienza tra un mondo esterno e un mondo interno. Il rapporto tra questi due ambiti è possibile solo attraverso la mediazione dell’adulto e in particolare del maestro, che in questa fase viene riconosciuto dal bambino come una autorità e come il tramite per conoscere e sperimentare il reale, questo viene portato in quel modo prevalentemente immaginativo che è caratteristico di questa fase evolutiva. Il maestro, dunque, per addivenire al suo compito deve sviluppare la capacità di suscitare interesse partecipativo al processo di apprendimento, per questo deve formarsi attraverso un processo di auto-educazione, questo gli consentirà di sviluppare la giusta intuizione e sensibilità per venire incontro alle esigenze evolutive del bambino. Il corso si propone di dare al maestro gli strumenti per percorrere questo processo di auto-educazione e di auto-formazione  per costruire una sana relazione pedagogica con l’allievo.

 

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA  CON COLLOQUIO CONOSCITIVO PRELIMINARE

Per info. e iscrizioni si prega di inviare una email a: info@rinascita18.com

Scheda corso

APRILE 22

PEDAGOGIA, MEDICINA

Introduzione alla Pedagogia Terapeutica

e alla Socioterapia I e II

Due incontri propedeutici che propongono studio e l’apprendimento delle basi metodologiche per un rinnovamento dell’antropologia e dell’antropologia evolutiva: le strutture temporali del processo evolutivo e maturativo della coscienza. La costruzione delle forme dello spazio e del tempo come presupposto della relazione individuale con la realtà e gli aspetti contrapposti dell’ammalarsi in relazione allo sviluppo e alla maturazione della coscienza: dalla coscienza immedesimativa alla coscienza individuale. Si tratterà la relazione tra pedagogia e terapia nel percorso evolutivo e maturativo della coscienza: la pedagogia curativa e le nuove strade per un ampliamento pedagogico e terapeutico: la pedagogia curativa 2. La socioterapia nei suoi aspetti pratici e il suo contributo all’integrazione sociale e alla costruzione di una società partecipativa.

 

 DATE 

1° settimana intensiva dal 19 al 23 aprile 2022

2° settimana intensiva dal 27 giugno al 1°luglio 2022

IN PRESENZA IN SICILIA

 

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA  CON COLLOQUIO CONOSCITIVO PRELIMINARE

Per info. e iscrizioni si prega di inviare una email a: info@rinascita18.com

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RELAZIONE SOCIALE 2020 RINASCITA 18 S.R.L. SOCIETÀ BENEFIT

Lo scopo delle iniziative nell’ambito dell’Alta Formazione Antroposofica promosse da Rinascita 18 S.r.l. Società Benefit, è quello di offrire, in particolar modo ai giovani, l'opportunità di percorrere processi formativi volti a risvegliare la loro creatività. Questo costituisce la base per un cammino di ricerca del senso, riposto in ognuna delle loro esistenze, in modo da potere trarre da se stessi, per propria iniziativa, quei progetti attraverso cui plasmare la propria vita, in modo da riconoscersi come soggetti attivi della loro esistenza e non come succubi delle circostanze esteriori. Il senso dell'iniziativa è fondato sulla libertà come presupposto dello sviluppo individuale, in maniera tale che ciascuno possa dare un suo specifico contributo, allo sviluppo di una società a misura d'uomo. La società ha avviato dal 2018 corsi di Alta formazione antroposofica in cui i beneficiari sono gli allievi e collaboratori volontari che attingono ai contenuti della formazione. La società si sta attivando per creare una rete di sostenitori, privati e aziende, al fine di istituire borse di studio per giovani, per la formazione in ambito pedagogico, medico, terapeutico e nell’agricoltura Biodinamica.La società  opera prevalentemente nel sud Italia e si sta organizzando per uno sviluppo ed ampliamento della sua attività culturale e formativa, affinché entro il 2023 possa avviare le procedure per la certificazione Benefit e la misurazione dei risultati di impatto sociale. L’obiettivo principale è quello di sostenere in misura sempre più allargata lo studio e la formazione di chi ha difficoltà economiche, e di fornire una adeguata preparazione culturale e professionale per svolgere coscientemente e responsabilmente un lavoro a favore della comunità di appartenenza, per un bene comune.

info@rinascita18.com
Telefono: 392 998 3142

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