| GUARDA IL VIDEO | Sì, viaggiare. Con lentezza (e consapevolmente) |
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Sapete che c’è? La sostenibilità ci ha un po’ stancato. No, non siamo impazzite. Rimaniamo convinte che Greta abbia ragione, e che diventare un po’ più leggeri per noi e per il Pianeta sia indispensabile per permettere al corpo celeste che ci ospita di vivere un po’ più a lungo di quanto potrebbe se continuiamo ad essere colonizzatori scellarati. Detto questo, farlo senza per forza sbandierarlo come un vessilo di marketing ad ogni comunicato stampa o ad ogni pubblicità potrebbe non essere male. Perché una cosa è fare perché ci si crede, un’altra è lavarsi la coscienza perché ormai se non sei green non sei nessuno. Come al solito, pensiamo che sia meglio spiegare e raccontare, alfabetizzare e narrare, invece di promuovere e comunicare: per questo con Scarpetta vogliamo raccontarvi di progetti belli a prescindere, ma anche lievi per la Terra. E quando abbiamo incontrato Va’ Sentiero abbiamo capito che questo è uno dei modi giusti per far capire al mondo che si può cambiare, in meglio. Va’ sentiero è un’idea di viaggio basata su scoperta, condivisione e circolarità. Una vera e propria spedizione che esplora le Terre Alte e, giorno per giorno, documenta in modo poetico il percorso e i luoghi attraversati. Ma non si limita alla bellezza: perché questi ragazzi motivati e preparati raccolgono dati tecnici, informazioni culturali ed enogastronomiche, e traducono il loro percorso con foto e video per farci vivere l'esperienza insieme a loro, almeno un po’. L’interazione con il territorio e il coinvolgimento attivo delle persone sono alla base di questo cammino con eventi culturali in sinergia con le realtà attive locali, al quale chiunque può partecipare. Per costruire passo dopo passo una nuova idea di turismo lento, in grado di stimolare l’economia e la consapevolezza ambientale delle aree meno battute - ma non certo meno belle - della nostra meravigliosa Italia. https://www.vasentiero.org/sentiero-italia |
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| | Tra le vigne in bicicletta Un morbido pezzo di pane casereccio che abbraccia saldamente una gustosa fetta di salame artigianale, il tutto accompagnato dalla freschezza e dall’eleganza delle pungenti ma delicate bollicine di un ottimo Metodo Classico Saignée della Rocca, da gustare immersi nella verde poesia dei vigneti della tenuta Conte Vistarino a Rocca de Giorgi. Una Scarpetta indimenticabile, goduta, assaporata, cullati dall’aria leggera e delicata del tramonto sulle colline dell’Oltrepo’ pavese. Una Scarpetta immortalata negli occhi e scolpita dolcemente nel cuore, un picnic bucolico e delizioso. La perfetta conclusione della biciclettata che ci ha portati ad esplorare i vigneti, con la preziosa guida dell’esperto Luigi e narrata dalla passione di Ottavia Vistarino, proprietaria della tenuta. Una Scarpetta che segna l’inizio di un amore sconfinato verso questo magnifico territorio, così vicino alla città e ancora tutto da esplorare. | | |
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| | Il mare inizia da un tombino in città Pagaiare sottocosta e fermarsi a scoprire l’universo che popola gli scogli. È stato come scoprirsi piccolo esploratore, è stato come tornare a scuola, ma una scuola fatta di salsedine, di rocce, di animali sconosciuti e invisibili, di tuffi nel blu e di riemersioni alla realtà. Giuseppe ha la saggezza e la calma di chi il mare lo governa, Arianna ha il piglio e la determinazione della cultura marina e dell’anima divulgatrice. Entrambi sono i perfetti accompagnatori per chi ha voglia di andare oltre la bellezza accecante del primo mare d’estate, in Liguria, e ha il desiderio sopito di saperne di più di questo manto blu che ci accoglie e nasconde in realtà un universo da preservare. Perché se è vero che il mare inizia da un tombino in città, per avere davvero voglia di prendercene cura dobbiamo pur sempre partire da lui, farci emozionare dai suoi abitanti, scoprire perché andarci piano con plastica e rifiuti può fare davvero la differenza. Da Outdoor Portofino avremo la certezza delle nostre scelte | | |
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Da Enrico Crippa si fa Scarpetta. E con il nuovo menu Barolo, che coniuga la tradizione contadina con i grandi piatti della buona borghesia piemontese, la libertà di scarpetta parte dall’antipasto, con una croccante insalata che incontra una sontuosa salsa al vitello tonnato. Da mangiare rigorosamente con le mani. Si passa poi alla carne all’albese, un antesignano del carpaccio da gustare intingendo il pane alle nocciole nella cremosa salsa. Scarpetta che ritorna anche al momento del dolce, con il morbidissimo biscotto Cavour da affondare goduriosamente nello zabaione tiepido, promessa di piacere immediato. Tre stelle Michelin, tre Scarpette del cuore. Per un menu che sdogana il gusto anche nel gesto. |
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