Inguaribile bramosia? - Newsletter Ottobre #33

La felicità sembra essere sempre a portata di mano: basta ottenere quella cosa che tanto desidero, e sarò felice.

Una volta che possiedo quella cosa, però, il barlume di felicità viene subito offuscato dalla paura di perdere quella cosa. E inevitabilmente, poiché tutto è impermanente, quella cosa la perdo, ed eccomi nuovamente infelice. (E ahimè, troppo spesso sostituiamo "cosa" con "persona" e confondiamo tutto questo con il concetto dell'"amore"...).

 

Più desideriamo una cosa (bramosia = ardente desiderio), più soffriamo nel non averla.

 

Riflettiamoci un attimo: cosa vorresti avere, in questo momento, che non hai? Cosa pensi ti farebbe più felice e soddisfatta/o? Forse hai desiderio di un'auto nuova. Di amici con cui uscire. Un paio di scarpe nuove. Desideri forse più tempo per te. Fare una vacanza. Praticare più yoga.

 

Dal più materialistico al più "spirituale", qualsiasi tipo di bramosia è un impeto che ci spinge a volere ardentemente qualcosa che non abbiamo, con la certezza che, quando otterremo quella cosa, saremo finalmente felici.

 

Eppure sono certa che, se ci riflettiamo, di desideri ne abbiamo esauditi molti. Quella collana che tanto ci piaceva che ci hanno regalato al compleanno. La cucina nuova. La casa nuova. Quell'abito da sera che costava un pochino ma pazienza! Il cane. Il marito. I figli. Il viaggio che ho sempre sognato di fare. Poter fare più yoga. Avere una stampante nuova.

 

Quanti desideri, nel nostro piccolo mondo di privilegiati, possiamo concederci il lusso di esaudire! E quanti desideri esauditi ci hanno reso felice in maniera permanente? Quanta della "roba" accumulata negli anni ci ha reso persone più felici, soddisfatte, e contente? Guardandoci intorno possiamo forse ricordare il picco di piacere che abbiamo avuto quando una delle tante "cose" che riempiono le nostre case erano appena diventate "nostre". Perché trascorriamo la vita dedicandoci alla ricerca del piacere di questi picchi di felicità effimera?

 

Forse perché nel nostro intimo, in fondo al nostro essere, tutte e tutti noi condividiamo questo latente e costante senso di insoddisfazione e sofferenza che l'accumulo di "roba" ci aiuta a spingere ancora più in basso, ancora più in profondità? Nascosta nelle nostre viscere, la sofferenza del non avere mai abbastanza scava tunnel profondi e lunghi che dobbiamo ignorare, pena il dover affrontare una vita di finzioni, paure e maschere che ormai definiscono il nostro essere.

 

E sì, ci vogliono anni per cambiare il nostro atteggiamento dominante, dettato dalla cultura del consumismo che, come scrive Maria Popova, è “l’idea che le persone diano un senso a se stesse attraverso le cose, attraverso ciò che possiedono e ciò che acquistano”.

 

Che molta della nostra sofferenza sia causata dal consumismo?

 

Scriveva Victor Lebow nel lontano 1955: "La nostra economia incredibilmente produttiva ci richiede di elevare il consumismo a nostro stile di vita, di trasformare l'acquisto e l'uso di merci in rituali, di far sì che la nostra realizzazione personale e spirituale venga ricercata nel consumismo. [...] Abbiamo bisogno che sempre più beni vengano consumati, distrutti e rimpiazzati ad un ritmo sempre maggiore. Abbiamo bisogno di gente che mangi, beva, vesta, viaggi, viva, in un consumismo sempre più complicato e, di conseguenza, sempre più costoso"

 

Il "potere di acquisto" ci fa sentire forti, potenti appunto, liberi di scegliere. Ma forse, è solo una maniera di sopprimere infelicità, insicurezza, e insoddisfazione.

 

E se provassimo ad uscire dal tunnel della oniomania (=shopping compulsivo), e riconoscere che le "cose" non possono renderci felici?

 

Nel nostro stile di vita occidentale troviamo innumerevoli ambiti sui quali possiamo riflettere per diminuire la nostra spasmodica ricerca della felicità nel materialismo. Prendiamone uno in particolare: l'abbigliamento. Questo è un settore sul quale mi riprometto di tornarci tale è la sua importanza. La fast-fashion (leggi Shein, H&M, Primark, OVS ecc.) ha un impatto ambientale e sociale enorme (date un'occhiata qui) e, grazie a prezzi bassi e tantissime opzioni acquistabili ovunque, ci permette di soddisfare con facilità il circolo: emozione negativa-acquisto-gratificazione. Lo shopping compulsivo è un problema molto diffuso, e permette di mascherare bene la nostra sofferenza. Io stessa ne ho sofferto tanti anni fa, con una particolare fissazione delle Havaianas! Riflettiamo: quanti vestiti giacciono inutilizzati nei nostri grandi armadi in casa? Quanto ci sentiremmo più libere nel diminuire questo peso materiale... iniziando a non comprare più vestiti?

 

Potrei continuare con una riflessione sugli elettrodomestici che ci troviamo in casa (fino a quanto ci rendono la nostra vita più facile?), sui viaggi che facciamo (staccare dalla vita di tutti i giorni invece di affrontarla?), sui giocattoli per bambini (i nostri figli hanno già troppo), sul cibo (quanto spreco per sentirsi "benestanti") sui vari ninnoli che ci compriamo perché "sono carini", sulle nuove tecnologie (come si poteva vivere senza?), o ancora sui prodotti cosmetici e via dicendo.  

 

Vi lascio con una frase dal libro The hidden wound" di Wendell Berry - poeta, agricoltore ed profondo ecologista:

 

"E sono lungi dal concedere qualsiasi cosa a coloro che ritengono che i poveri o chiunque altri possano essere migliorati ricorrendo a quel carnevale di spreco, ostentazione e avidità noto come “il nostro alto tenore di vita”. Come Thoreau sapeva così bene, e cercò così faticosamente di mostrarci, ciò di cui un uomo ha più bisogno non è sapere come ottenere di più, ma sapere di cosa si può fare a meno e come riuscire a vivere senza. La discriminazione culturale essenziale non è tra avere e non avere o tra chi ha e chi non ha, ma tra il superfluo e l’indispensabile. La saggezza, mi sembra, è sempre in bilico sulla conoscenza dei minimi; si potrebbe pensare che sia l'arte dei minimi".

 

Che questo autunno, con l'elemento metallo di cui è caratterizzato, possa aiutarci a riconoscere la differenza tra il superfluo e l'indispensabile.

Tra quello che conta veramente, e quello che è solo apparenza.

 

Con affetto e gratitudine,

 

Caterina

 

(Foto di the blowup su Unsplash)

EVENTI SICILYOGA AUTUNNO 2023

 

Domenica 22 Ottobre 2023, ore 9.30

Respiro-Vitale

Percorso frequenziale di Aromaterapia e Yoga

con Caterina Allegra e Clélia Prestige

 

In questo corso scopriremo quali oli essenziali corrispondono ad ogni punto energetico/chakra; scopriremo le loro proprietà, sia aroma-terapiche sia frequenziali, e sulla base delle Tue sensazioni e delle Tue necessità formulerai il Tuo rimedio vibrazionale per averlo sempre con Te. Pratica di Yoga adatta a tutts.

Maggiori info qui

 

Novembre 2023 (data da stabilire)

Yin Yoga, Medicina Cinese ed Ayurveda

Dall'Autunno all'Inverno

Armonia nel cambiamento stagionale

con Caterina Allegra e Michela Pistone

 

Le medicine orientali ci insegnano che è meglio prevenire che curare. Attraverso lo studio del proprio dosha proporremo consigli di alimentazione, tecniche di automassaggio, riflessioni sulla routine e stile di vita, esercizi e asana basati sulle caratteristiche di ogni partecipante.

Ulteriori info a breve qui

 

Domenica 03 Dicembre 2023

Seminario di Acro Yoga

Impara a volare partendo dalle basi

con Vincenzo Citto e Noemi Carlassare

 

Connessione con l'altro/a, fiducia ed ascolto. L'acroyoga va ben oltre le figure e le sequenze acrobatiche, perché richiede presenza nel movimento e capacità di lasciarsi andare.

Non perdere questa occasione!

(non è necessario avere un partner per partecipare)

 Ulteriori info a breve qui

Dal 03 Ottobre inizia il Corso di meditazione online!

Si tratta di 8 sessioni, una a settimana, composte da una parte teorica e una pratica.

L'idea è quella di fare conoscenza della meditazione, per chi ne ha curiosità, e per far tornare a praticare chi già praticava.

L'approccio alla esperienza durante la meditazione è aperto e compassionevole ed è ideale per chi "non riesce a meditare bene" a causa di un eccessivo focus sul controllo dei pensieri.

Si tratta, più che altro, di un corso "autogestito" in cui disciplina e impegno non sono delegati all'insegnante ma diventano qualità da coltivare personalmente. L'unica maniera, a mio avviso, per creare una solida base per una pratica di meditazione.

Nei vari incontri ci saranno quindi consigli e suggerimenti per come praticare, iniziando ovviamente in maniera gentile, dolce ed accessibile a tutts, e poi "compiti per casa", facilmente attuabili nella caotica routine di tutti i giorni.

Gli incontri saranno in diretta online e verranno registrati per chi non può partecipare in diretta. Le registrazioni saranno disponibili per 1 settimana. Eccoti il mio invito personale: video (40sec) !

 

Rispondi a questa email se sei interessata/o!

Caterina

 

 ***

  

"Ad ogni nostro respiro colmiamo l'enorme vuoto.

Guardiamo l'eclisse di qualche altra luna in qualche altro cielo.

Non conosciamo i rispettivi nomi eppure restiamo vicini.

E contro ogni parere contrario ce ne andiamo in giro senza un piano.

Non abbiamo più nulla a cui aggrapparci eccetto questo incredibile senso di essere vivi.

Nulla da seguire eccetto questo sentiero non tracciato del non aver bisogno di sapere.

Nulla di cui parlare come se fosse "vero" eccetto questo amore.

Questa grazia inattesa.

Vedi, mia cara, ogni viaggio ha un inizio e una fine.

Eccetto questo."

Jeff Foster

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