I CONSERVATORI ITALIANI:

COSA NOSTRA

o COSA PUBBLICA?

Tra i lettori abituali della mia newsletter ci sono molti direttori di Conservatori italiani.
Ci sono direttori di case editrici musicali, docenti AFAM, artisti di calibro internazionale.
Ci sono cittadini italiani.

A tutti, voglio essere sicura di aver raccontato questa storia, perché tutti la sappiano.

È una lettura breve, di una storia semplice: la scrivo perché non vorrei mai doverne imputare l'esito, in un futuro, a mie carenze comunicative.

Nel giugno 2020 mi sono laureata in Composizione presso il Conservatorio "Paisiello" di Taranto.

Ah, no.

Siccome non hanno fatto partire i corsi (dicevano per via del COVID) siamo finiti alla sessione invernale, che quell'anno si è tenuta nel giugno 2021 (in tutti i conservatori italiani) - quindi un anno dopo.

Quindi nel giugno 2021 mi sono finalmente laureata in Composizione.

Ah, no.

Perché, dopo che ho scritto, e più volte rimaneggiato la tesi - e molto oltre quel che io ritenessi opportuno, al fine dell'integrità intellettuale e artistica dell'opera stessa - il mio docente continuava a dire che non andava bene e, col supporto del direttore, mi ha negato la seduta di laurea. Che non ha mai più avuto luogo.

 

Ho fatto tre esposti alla Procura della Repubblica e inviato una PEC al MUR (in qualità di dipendente dello stesso) e da nessuno ho avuto risposta, a oggi.

ESPOSTI, PEC e altri documenti

Dal giugno 2021 il Conservatorio di Taranto non risponde né alle mie email, pur inviate dall'account istituzionale di studentessa, né alle mie PEC, e mi nega finanche l'accesso fisico alla struttura, anche laddove richiesto formalmente, tramite appuntamento.

Allo stesso modo, l'accesso fisico e il dialogo sono stati negati anche a mia madre - professoressa in pensione 82 anni, disabile - la quale a mia insaputa si è fatta accompagnare due volte presso l'Istituto, per cercare di capire qualcosa.

 

È stata lasciata dall'usciere sul ciglio del portone, sulla strada, per ordine del direttore.

A causa di questo, quest'anno mi è stato precluso il posto di lavoro statale.

 

L'anno scorso avevo finalmente avuto la mia prima supplenza annuale, ma la graduatoria da cui ero stata chiamata (con molto ritardo) è nel frattempo scaduta.

 

Per insegnare la mia materia (CODM07/ Poesia e Drammaturgia) è spesso conditio sine qua non, al fine di avere l'idoneità nelle graduatorie, o la laurea in Lettere (che io non ho) oppure, per l'appunto, il diploma di Composizione.

Per lo stesso motivo, non ho potuto avere accesso ai recenti concorsi a ruolo.

In Italia, nel 2024, una cittadina incensurata e contribuente può essere soggetta a un episodio come questo in una struttura pubblica, per mantenere la quale io stessa pago le tasse, ed alla quale ne ho pagate, direttamente, moltissime.

In Italia, nel 2024, viene trattato il diritto allo studio - sancito dalla Costituzione, come una concessione personale e a discrezione di singoli.

 

Io queste cose ora ve le ho dette.

Voi, tutti, le avete lette e ora le sapete - documenti alla mano.

 

Nessuno sia invisibile e solo, mai.
Se qualcuno di voi può fare qualsiasi cosa, per aiutarmi o consigliarmi, lo faccia.

Grazie.
 

 

Buona Festa della Repubblica,
M° Sara Gamarro

ESPOSTI, PEC e altri documenti
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